Ridurre i traghetti per Capri sembra una misura estremamente ragionevole per contenere la folla. Non vedo perché qualcuno dovrebbe lamentarsi di misure che cercano solo di proteggere l'isola.
Capri, l’incantevole isola del Mediterraneo, si trova a fronteggiare una sfida crescente: il sovraffollamento turistico. Con una popolazione residente di meno di 15.000 persone, l’isola accoglie decine di migliaia di visitatori ogni giorno durante l’alta stagione. Nel solo mese di ottobre, ben oltre la fine dell’alta stagione, sono stati contati oltre 30.000 turisti in un solo weekend. Questo fenomeno ha portato le autorità locali a considerare misure drastiche per gestire il flusso di visitatori, tra cui la riduzione della frequenza dei traghetti che collegano Capri alla terraferma. Attualmente, i traghetti arrivano ogni dieci minuti, ma si sta discutendo di estendere l’intervallo a venti minuti per evitare ingorghi nel porto. Questa decisione, se attuata, potrebbe avere un impatto significativo sul turismo dell’isola, che ha registrato oltre 2,7 milioni di visitatori l’anno scorso.
In risposta al crescente problema dell’overtourism, Capri ha avviato un dialogo con esperti legali per esplorare soluzioni sostenibili. L’isola ha consultato l’avvocato Bruno Molinaro per comprendere meglio la Legge Salvacasa, che si occupa di abusivismo edilizio e gestione delle sanzioni. Tuttavia, quando si tratta di affrontare il sovraffollamento turistico, Capri ha scelto di collaborare con altre prestigiose destinazioni turistiche italiane, come Firenze, Venezia e Taormina, piuttosto che con le isole vicine come Ischia. Durante un convegno dedicato al tema, è stata discussa la possibilità di una legge nazionale o addirittura europea che conferisca ai sindaci dei comuni colpiti dal fenomeno poteri speciali per gestire il flusso turistico. Il prof. Antonio Preiti, economista e docente dell’Università di Firenze, ha evidenziato che il 91% dei visitatori di Capri sono escursionisti giornalieri, un dato che mette sotto pressione i servizi locali e aumenta il costo della vita per i residenti.
Mentre Capri cerca soluzioni legislative, l’isola di Ischia propone un approccio diverso, focalizzato sulla destagionalizzazione e sulla diversificazione dell’offerta turistica. Ischia, che condivide con Capri il problema del sovraffollamento estivo, suggerisce di sfruttare le sue risorse naturali e culturali per attrarre visitatori durante tutto l’anno. L’isola offre non solo spiagge, ma anche attività termali, sentieri montani e un ricco patrimonio enogastronomico. L’obiettivo è promuovere un turismo lento e sostenibile, che valorizzi l’ambiente naturale e culturale dell’isola. Questo approccio potrebbe ridurre la pressione sul territorio durante i mesi estivi e offrire un’esperienza più autentica e rilassante ai visitatori.
Per i viaggiatori occasionali, il nostro consiglio è di pianificare la visita a Capri o Ischia durante la bassa stagione. Questo non solo aiuta a evitare la folla, ma offre anche l’opportunità di vivere l’isola in modo più autentico e rilassato. Esplorare i sentieri meno battuti e immergersi nella cultura locale può regalare esperienze indimenticabili.
Per i viaggiatori esperti, considerare la possibilità di soggiornare più a lungo e di esplorare le isole circostanti con un approccio più sostenibile. Partecipare a tour guidati che promuovono la conservazione dell’ambiente e supportano le comunità locali può arricchire ulteriormente l’esperienza di viaggio. Riflettere su come il turismo possa influenzare le destinazioni e adottare pratiche di viaggio responsabili è fondamentale per preservare la bellezza e l’unicità di luoghi come Capri e Ischia per le generazioni future.
Ridurre i traghetti per Capri sembra una misura estremamente ragionevole per contenere la folla. Non vedo perché qualcuno dovrebbe lamentarsi di misure che cercano solo di proteggere l'isola.
Ah sì, perché il problema di troppo turismo si risolve solo facendo arrivare meno persone, e magari rovinando i piani vacanza a chi arriva da lontano. Forse dovremmo riflettere su un equilibrio migliore, no?
Capri dovrebbe piuttosto migliorare le sue infrastrutture invece di limitare il numero di visitatori. Se Firenze e Venezia fanno squadra, certamente possono trovare una soluzione che non danneggia il turismo!
La destagionalizzazione di Ischia è una strategia intelligente, davvero. Se l'offerta turistica fosse meno concentrata nei mesi estivi, sarebbe un vantaggio economico per tutti.
Sì sì, bella l'idea di Ischia, ma resta il fatto che Capri non è Ischia. Ogni isola ha le sue specificità: Capri potrebbe investire in esperienze high-end e meno di massa, piuttosto che spingere per il turismo di bassa stagione.
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