Restauro delle fontane di Roma: un viaggio tra storia e bellezza
- Il progetto Caput Mundi è stato finanziato con fondi del Pnrr per il Giubileo.
- La fontana del Pantheon fu completata nel 1576 da Giacomo Della Porta.
- La fontana del Moro, arricchita nel XVII secolo da Bernini, ha riacquistato i suoi colori originali.
- Il restauro ha richiesto l'uso di marmi pregiati come il marmo di Carrara e il travertino biondo.
Le fontane di Roma, simboli di arte e storia, stanno vivendo una nuova era di splendore grazie a un ambizioso programma di restauro. Di recente, i monumentali fonti d’acqua di Piazza della Rotonda, situati di fronte al Pantheon, e le due fontane decorative situate ai lati di Piazza Navona, denominate ‘del Moro’ e ‘del Nettuno’, sono state nuovamente aperte ai visitatori dopo un attento intervento di recupero. Questi interventi fanno parte del progetto “Caput Mundi”, finanziato con fondi del Pnrr, in vista del Giubileo. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha sottolineato l’importanza di questo momento, dichiarando che “inizia la stagione della riapertura”, un periodo che vedrà un’intensificazione delle inaugurazioni in città.
Un Viaggio nel Tempo: La Storia delle Fontane
Le fontane restaurate sono opere di Giacomo Della Porta, un architetto di spicco del Rinascimento, che ricevette l’incarico da Papa Gregorio XIII nel 1575. La fontana del Pantheon, completata nel 1576, è un esempio di come l’acqua vergine venisse canalizzata a Roma, un’opera resa possibile dal restauro dell’Acquedotto Vergine. La fontana del Moro, a Piazza Navona, è stata arricchita nel XVII secolo con un gruppo scultoreo progettato da Bernini, mentre la fontana del Nettuno ha visto l’aggiunta di decorazioni solo nel 1873, dopo l’Unità d’Italia. Queste opere non solo abbelliscono la città, ma raccontano anche la storia di Roma e la sua evoluzione attraverso i secoli.
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Dettagli Tecnici e Sfide del Restauro
Il restauro delle fontane è stato un processo complesso, che ha richiesto un’attenzione meticolosa ai dettagli. Ogni centimetro quadrato delle fontane, composto da diversi materiali, ha reagito in modo unico agli agenti atmosferici e all’inquinamento. Il sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce, ha spiegato che è stato necessario un progetto dettagliato per affrontare le diverse caratteristiche di degrado di ciascuna parte. Il restauro ha riportato alla luce i colori originali dei marmi, come il marmo di Carrara, il travertino biondo e il marmo bigio, rendendo nuovamente visibili le venature e le sfumature che erano state nascoste dal tempo e dall’usura.
I Nostri Consigli di Viaggio
Visitare Roma in questo periodo offre l’opportunità unica di ammirare le sue fontane storiche nel loro rinnovato splendore. Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di pianificare una passeggiata serale per godere della magia delle fontane illuminate, un’esperienza che unisce arte e romanticismo. Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare anche le fontane meno conosciute della città, come quelle nei quartieri più tranquilli, per scoprire angoli nascosti e storie meno note. Riflettendo su queste opere d’arte, ci si può immergere nella storia di Roma e apprezzare come l’acqua, elemento vitale, continui a essere un simbolo di bellezza e cultura nella Città Eterna.