Incredibile: villa pellico tra i giardini più belli al mondo

Scopri perché il New York Times ha incluso Villa Silvio Pellico - Vigna Barolo nella sua prestigiosa lista, un'occasione unica per esplorare il patrimonio botanico italiano e riflettere sul nostro legame con la natura.

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  • Villa Pellico: esempio di giardino all'italiana con tocchi inglesi.
  • Dal 2007, la villa è gestita da Raimonda Lanza di Trabia.
  • Russell Page, il 'Mozart dei giardini', ristrutturò l'area negli anni '50.
  • Il Giardino di Ninfa accoglie oltre 10.000 piante da tutto il mondo.
  • Villa d'Este vanta ben 51 fontane rinascimentali.

L’analisi presentata è il frutto della competenza di sei specialisti in orticoltura ed evidenzia il valore del patrimonio botanico e paesaggistico italiano, un elemento che incide significativamente sul nostro rapporto con l’ambiente naturale. In questo contesto si distingue chiaramente Villa Silvio Pellico – Vigna Barolo, situata a Moncalieri: un rifugio verde che sorprende non solo per le sue origini storiche ma anche per le linee architettoniche distintive e la fiorente vegetazione che lo caratterizzano.

Un tesoro piemontese tra storia e natura

Collocata sulle colline torinesi in quel di Moncalieri, la storica residenza nota come Villa Silvio Pellico – Vigna Barolo è un perfetto esempio della tradizione del giardino all’italiana unito a caratteri distintivi dell’architettura paesaggistica inglese. Edificata nel corso del XVIII secolo, questa villa fu concepita come rifugio estivo per i marchesi di Barolo e divenne poi dimora per Silvio Pellico nel XIX secolo, una personalità fondamentale del Risorgimento italiano che ricoprì le funzioni sia di segretario sia di bibliotecario. Dall’anno 2007, la gestione della proprietà è affidata con dedizione a Raimonda Lanza di Trabia e al consorte Emanuele Gamna.
Un momento chiave nella storia del giardino si verificò a metà degli anni Cinquanta quando Umberta Nasi Ajmone-Marsan, nipote dell’illustre Giovanni Agnelli, decise con lungimiranza d’affidare le sorti dello spazio verde al noto paesaggista britannico Russell Page. Egli si trovava davanti a una sfida considerevole: ristrutturare l’area in stato precario dopo l’utilizzo come orfanotrofio. Soprannominato il Mozart dei giardini, Page optò per uno schema cruciforme che articolava verticalmente una serie ordinatamente potate forme sempreverdi; così facendo riuscì ad orientare lo sguardo attraverso un raffinato doppio parterre intervallato da una piscina riflettente ed essenziali labirinti formati da siepi basse. Nel cuore del giardino si trova la piscina quadrata, un nucleo fondamentale che si accompagna a due strutture acquatiche più essenziali, frutto della caratteristica semplicità di Page. A fronteggiare il dislivello naturale del terreno vi è una scalinata duplice in pietra progettata dal paesaggista; quest’ultima risulta praticamente invisibile da una prospettiva aerea.

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  • Che meraviglia che Villa Pellico sia tra i giardini più belli del mondo! 🤩......
  • Non capisco tutto questo entusiasmo per Villa Pellico... 🤔......
  • Villa Pellico, un esempio di come l'intervento umano può valorizzare la natura... 🌿......

Gli altri gioielli italiani nella classifica del New York Times

A parte Villa Silvio Pellico, la rinomata lista stilata dal New York Times onora altresì quattro giardini italiani distintivi per caratteristiche peculiari e incanto singolare:

Giardino delle Ninfe (Cisterna di Latina): Il posto dell’acqua rappresenta una vera oasi floristica dotata delle straordinarie bontà naturali offerte dalle oltre 10.000 piante accolte da ogni angolo del pianeta. Questo prezioso bene è stato sotto la cura della famiglia Caetani sin dal XIV secolo ed ha ottenuto nel 2000 lo status ufficiale di Monumento Naturale della Regione Lazio; una prova notevole della possibilità pratica nella rigenerazione ambientale.
Villa Gamberaia (Settignano, Firenze): Queste terre regalano uno spettacolo incredibile grazie ad essenze floreali quali rose e peonie affiancate ai maestosi lecci pluricentenario a breve distanza da Firenze. Completa l’incanto questa dimora storica risalente al 1610 che subì nell’89 l’intervento artistico della nobildonna russa Catherine Jeanne Keshko rendendola veramente estrosa in fatto botanico.
Villa d’Este (Tivoli): Si tratta indubbiamente di una realizzazione straordinaria dell’ingegneria idraulica: qui sorgono ben 51 fontane. Riconosciuta come patrimonio mondiale dall’UNESCO, questa villa rappresenta un esempio magnifico di giardino rinascimentale, creato su iniziativa del cardinale Ippolito II d’Este durante il XVI secolo.
Sacro Bosco (Bomarzo): Si tratta di un luogo straordinario, caratterizzato dalla presenza di circa 40 sculture monumentali in pietra, realizzate nel corso del XVI secolo con il contributo dell’architetto Pirro Ligorio e del suo committente Pier Francesco Orsini. Questo giardino enigmatico ha avuto una forte influenza su artisti quali Salvador Dalì ed è capace ancora oggi di suscitare ammirazione e stupore tra i visitatori.

Un confronto internazionale

Il prestigioso elenco redatto dal New York Times menziona anche giardini emblematici disseminati su scala globale. Tra questi spiccano i Royal Botanic Gardens Cranbourne situati in Australia, la High Line nel cuore di New York City e il Kirstenbosch National Botanical Garden a Cape Town. Tali località si affiancano ai nostri giardini nazionali nel costituire un autentico tesoro per quanto concerne sia la biodiversità che le tradizioni culturali; esse offrono al pubblico opportunità senza pari ed occasioni riflessive di grande valore.

I nostri consigli di viaggio

L’inserimento della Villa Silvio Pellico – Vigna Barolo nel prestigioso elenco dei giardini più affascinanti del pianeta costituisce una straordinaria opportunità per riassaporare le meraviglie offerte dal Piemonte e dall’intera Italia. Anche se la villa rimane chiusa al pubblico in questo momento, auspichiamo che presto si possa godere delle sue bellezze naturali senza ostacoli.
Ai turisti meno esperti raccomandiamo vivamente una visita al suggestivo Giardino di Ninfa, situato a breve distanza dalla capitale. Qui ci si può immergere in uno scenario da fiaba caratterizzato da piante rigogliose ed una sensazione romantica palpabile nell’aria.

Coloro che possiedono maggiore dimestichezza con i luoghi verdi dovrebbero dedicarsi all’esplorazione delle gemme nascoste nel Piemonte; sono particolarmente degni d’interesse il Giardino Botanico di Oropa, così come il magnifico Parco della Burcina. Questi spazi offrono l’opportunità d’incontrare meravigliosi angoli appartati insieme a vegetazione alpina insospettata.
Infine, visitare questi luoghi non si riduce a semplici fruizioni visive; piuttosto costituisce momenti preziosi per contemplazioni profonde riguardo al nostro legame intrinseco con l’ambiente naturale e alla rilevanza fondamentale che esso ricopre nella nostra vita quotidiana. I giardini rappresentano autentici rifugi, dove si manifesta una sinergia fra cura, estetica e creatività; questi spazi hanno il potere non solo di alimentare lo spirito, ma anche di elevare le esperienze quotidiane. È fondamentale che ci lasciamo guidare dall’incanto della natura che questi luoghi offrono, facendo fiorire in noi un sincero amore verso il mondo naturale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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