
Asti-Cuneo: l’autostrada porterà davvero più turisti?
- Costo finale: 1,457 miliardi di euro contro i 340 milioni stimati.
- Ritardi: costi logistici extra di 10 milioni di euro annuali.
- Emissioni: tra le 4.500 e le 6.750 tonnellate supplementari di CO2.
Asti-Cuneo: Fine di un’Odissea, Inizio di un Nuovo Paradigma?
Il completamento di un’opera storica: l’autostrada Asti-Cuneo
Dopo trentaquattro anni di attesa, il 30 dicembre 2025 segna un punto di svolta per il Piemonte con l’apertura completa dell’autostrada Asti-Cuneo. Un’opera infrastrutturale complessa, il cui costo finale ha raggiunto 1,457 miliardi di euro, contro i 340 milioni stimati nel lontano 1991. Questo traguardo non è solo la chiusura di una lunga e travagliata vicenda, costellata di blocchi, revisioni progettuali e difficoltà finanziarie, ma anche l’inizio di una nuova era per il territorio, in particolare per il suo rinomato settore enogastronomico. L’autostrada, con i suoi 90 chilometri di percorso (ad eccezione di un breve tratto di 5 chilometri a singola carreggiata, destinato a risolversi nell’aprile 2026), promette di rivoluzionare l’accessibilità e la logistica di un’area a forte vocazione agricola e manifatturiera. L’inaugurazione ha visto la partecipazione di figure chiave come il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, entrambi concordi nel sottolineare la portata storica di questo evento. Si prevede un impatto significativo sulla competitività delle imprese locali, che potranno finalmente beneficiare di collegamenti più efficienti con i mercati nazionali e internazionali. La tanto attesa autostrada mira a colmare un vuoto infrastrutturale che ha penalizzato per decenni il sud del Piemonte, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo economico e turistico.
L’opera nasce formalmente il 5 aprile 1991 con la firma della prima concessione, e l’obiettivo iniziale era di completarla entro il 1996. Nel 1998, il progetto fu inserito tra quelli supportati dalla legge 295, e nel 2000 l’Anas diede il via ai primi lavori di cantiere. Una svolta cruciale si verificò nel 2006 con la fondazione della società di progetto Asti-Cuneo, sotto il controllo del gruppo Gavio, che assunse la responsabilità della gestione dei segmenti già costruiti e si impegnò a portare a termine l’intero progetto. Tra il 2005 e il 2008 si assiste alle prime aperture al traffico di alcuni tratti. Tuttavia, dal 2012 al 2020, l’opera entra in una fase di stallo, con i cantieri fermi per circa otto anni a causa di contenziosi, lungaggini burocratiche, costi elevati e mancanza di copertura finanziaria. Il segmento autostradale incompleto vicino a Cherasco, che sembrava sospeso nel vuoto, simboleggiava eloquentemente questa prolungata interruzione. La svolta decisiva si ha con l’approvazione del cross-financing da parte dell’Unione Europea, uno strumento che consente a società concessionarie contigue e solide economicamente di sostenere finanziariamente il completamento dell’autostrada. Grazie a questo meccanismo, Satap, concessionaria dell’autostrada A4 Torino-Milano, ha finanziato la realizzazione degli ultimi due lotti mancanti dell’Asti-Cuneo, per un totale di circa 10 chilometri.
Secondo Confindustria, i ritardi accumulati hanno comportato costi aggiuntivi per il sistema produttivo piemontese. Si calcola che siano state prodotte tra le 4.500 e le 6.750 tonnellate supplementari di CO2 e che i costi logistici extra ammontino a 10 milioni di euro annuali, per un onere complessivo che supera i 325 milioni di euro tra spese dirette e indirette. Questi dati evidenziano come le infrastrutture non siano solo un elemento di collegamento fisico, ma un fattore determinante per la competitività e la sostenibilità di un territorio. L’apertura dell’Asti-Cuneo rappresenta dunque un’occasione di riscatto per il Piemonte, che può finalmente sfruttare appieno il suo potenziale economico e turistico. L’efficienza logistica offerta dalla nuova autostrada promette di ridurre i tempi di percorrenza, i costi di trasporto e le emissioni inquinanti, con benefici tangibili per le imprese, i cittadini e l’ambiente.
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L’impatto sul turismo enogastronomico: nuove opportunità e sfide
L’autostrada Asti-Cuneo si preannuncia come un volano per il turismo enogastronomico, aprendo le porte a un’esperienza di viaggio più accessibile e invitante nelle celebri zone delle Langhe, del Roero e del Monferrato. Questi territori, riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, sono famosi in tutto il mondo per la loro produzione vinicola d’eccellenza, con vini pregiati come Barolo, Barbaresco e Asti Spumante, e per una gastronomia ricca di sapori autentici e tradizioni secolari. L’infrastruttura, snellendo i collegamenti, favorirà un aumento significativo del flusso turistico, attirando visitatori sia dall’Italia che dall’estero, desiderosi di immergersi in un paesaggio mozzafiato e di degustare le prelibatezze locali. Si prevede, inoltre, un incremento del turismo di prossimità, con un aumento delle gite fuori porta e dei weekend dedicati alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche del Piemonte. L’accessibilità migliorata consentirà anche a un pubblico più ampio, come famiglie e gruppi di amici, di raggiungere agevolmente le cantine, i ristoranti tipici e le aziende agricole del territorio, contribuendo a destagionalizzare il turismo e a sostenere l’economia locale durante tutto l’anno.
Tuttavia, questo aumento del flusso turistico non è esente da sfide. È fondamentale preservare l’autenticità e la sostenibilità del territorio, evitando un impatto negativo sull’ambiente e sulla cultura locale. Il rischio di un turismo di massa, frettoloso e poco consapevole, potrebbe compromettere la qualità dell’esperienza di viaggio e danneggiare il delicato equilibrio tra sviluppo economico e tutela del patrimonio. È necessario, pertanto, promuovere un turismo responsabile, che valorizzi la biodiversità, rispetti le tradizioni e sostenga le imprese locali che operano nel rispetto dell’ambiente. In questo contesto, diventa cruciale investire in infrastrutture verdi, come piste ciclabili e percorsi naturalistici, e incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici a basso impatto ambientale. Allo stesso tempo, è importante sensibilizzare i turisti sull’importanza di un comportamento rispettoso dell’ambiente e della cultura locale, promuovendo la conoscenza dei prodotti tipici e delle tradizioni artigianali.
L’obiettivo è creare un modello di turismo sostenibile, che generi benefici economici per il territorio senza compromettere la sua integrità ambientale e culturale. Questo richiede un approccio integrato, che coinvolga le istituzioni, le imprese e la comunità locale, e che metta al centro la valorizzazione delle risorse naturali e culturali del Piemonte. In questo scenario, l’autostrada Asti-Cuneo rappresenta un’opportunità da cogliere con intelligenza e responsabilità, trasformando una sfida infrastrutturale in un motore di sviluppo sostenibile per il territorio. Promuovere un turismo enogastronomico di qualità, che valorizzi le eccellenze locali e rispetti l’ambiente, è la chiave per garantire un futuro prospero e sostenibile per le Langhe, il Roero e il Monferrato.
Nel 2024, si è registrato un aumento del numero di turisti nella zona, raggiungendo un picco di oltre 400.000 visitatori. Con la nuova autostrada si prevede che questo numero sia destinato ad aumentare. È vitale trovare un equilibrio tra crescita economica e tutela del territorio. L’autostrada potrebbe incentivare un turismo più consapevole e rispettoso dell’ambiente. La sfida è promuovere un’esperienza di viaggio che vada oltre la semplice degustazione di vini pregiati, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi nella cultura locale e di scoprire i segreti di una terra ricca di storia e tradizioni.
Sfide ambientali e strategie per la sostenibilità
L’apertura dell’autostrada Asti-Cuneo, pur portando con sé innegabili benefici economici e turistici, pone anche importanti interrogativi ambientali. Confindustria Cuneo ha stimato che i ritardi nella realizzazione dell’opera hanno causato un aumento delle emissioni di CO2, quantificabile tra le 4.500 e le 6.750 tonnellate annue. L’entrata in funzione dell’autostrada potrebbe, paradossalmente, accentuare questo problema, incrementando il traffico veicolare e, di conseguenza, le emissioni inquinanti. È fondamentale, pertanto, adottare strategie mirate per mitigare l’impatto ambientale dell’infrastruttura e promuovere una mobilità più sostenibile. Questo richiede un approccio integrato, che coinvolga le istituzioni, le imprese e i cittadini, e che si basi su una serie di interventi coordinati.
Innanzitutto, è necessario incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata, come il treno e l’autobus, potenziando le infrastrutture esistenti e creando nuove linee di collegamento tra le principali località turistiche del territorio. Si potrebbe pensare, ad esempio, alla realizzazione di una linea ferroviaria che colleghi Asti e Cuneo, offrendo ai turisti un’alternativa comoda e ecologica per raggiungere le Langhe, il Roero e il Monferrato. Allo stesso tempo, è importante promuovere la mobilità ciclistica, realizzando piste ciclabili sicure e ben segnalate, che consentano ai visitatori di esplorare il territorio in modo slow e sostenibile. Un’altra strategia fondamentale è quella di incentivare l’utilizzo di veicoli elettrici o ibridi, attraverso l’installazione di colonnine di ricarica in punti strategici del territorio e l’introduzione di agevolazioni fiscali per l’acquisto di auto a basso impatto ambientale. Inoltre, è importante sensibilizzare i turisti sull’importanza di adottare comportamenti responsabili, come preferire l’utilizzo dei mezzi pubblici, evitare di sprecare energia e acqua, e rispettare l’ambiente naturale.
Parallelamente, è necessario intervenire sul fronte delle imprese, incentivando l’adozione di pratiche sostenibili e la riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive. Si potrebbero, ad esempio, introdurre incentivi fiscali per le aziende che investono in tecnologie a basso impatto ambientale, come impianti fotovoltaici e sistemi di efficientamento energetico. Inoltre, è importante promuovere la certificazione ambientale delle imprese turistiche, incoraggiando l’adozione di standard elevati in termini di gestione dei rifiuti, risparmio energetico e utilizzo di prodotti locali e biologici. Infine, è fondamentale monitorare costantemente la qualità dell’aria e dell’acqua, attraverso centraline di rilevamento e analisi periodiche, per individuare eventuali criticità e adottare tempestivamente misure correttive. La salvaguardia dell’ambiente è un prerequisito fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio, e richiede un impegno costante e coordinato da parte di tutti gli attori coinvolti.
E’ quindi necessario un approccio proattivo per proteggere l’ambiente. L’attenzione all’ambiente deve essere al centro delle politiche di sviluppo. Ad esempio, si potrebbe pensare a un sistema di eco-pedaggio per i veicoli più inquinanti, destinando i proventi alla realizzazione di progetti di riqualificazione ambientale. La sfida è trasformare l’autostrada da potenziale fattore di rischio ambientale a opportunità per promuovere un turismo più sostenibile e rispettoso del territorio.

I nostri consigli di viaggio
L’autostrada Asti-Cuneo, come abbiamo visto, apre nuove prospettive per esplorare il cuore del Piemonte enogastronomico. Ma come possiamo sfruttare al meglio questa opportunità, trasformando un semplice viaggio in auto in un’esperienza indimenticabile? Ecco alcuni consigli per viaggiatori occasionali e appassionati gourmet.
Per il viaggiatore occasionale: Se hai poco tempo a disposizione, ti consigliamo di concentrarti su una zona specifica, magari le Langhe, e di dedicare un weekend alla scoperta dei suoi borghi più suggestivi, come Barolo, La Morra e Grinzane Cavour. Non dimenticare di prenotare in anticipo una degustazione in una cantina locale e di assaggiare i piatti tipici della cucina piemontese, come il risotto al Barolo e la bagna cauda. E soprattutto, lascia spazio all’improvvisazione: perditi tra le colline, fermati ad ammirare il panorama e lasciati sorprendere dalla bellezza del territorio.
Per il viaggiatore esperto: Se sei un appassionato di vino e gastronomia, ti consigliamo di approfondire la conoscenza dei vitigni autoctoni del Piemonte, come il Nebbiolo, il Barbera e il Dolcetto, e di scoprire le aziende agricole che producono vini di nicchia e prodotti biologici. Partecipa a corsi di cucina e laboratori di degustazione, per imparare a riconoscere i profumi e i sapori del territorio e a valorizzare gli abbinamenti cibo-vino. E soprattutto, non limitarti ai circuiti turistici più noti: esplora le valli meno conosciute, come la Val Maira e la Val Grana, e scopri i tesori nascosti del Piemonte più autentico.
La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è se l’autostrada Asti-Cuneo rappresenti davvero un “nuovo paradigma” per il turismo piemontese. La risposta, come spesso accade, non è univoca. L’infrastruttura offre indubbiamente nuove opportunità di sviluppo economico e turistico, ma pone anche importanti sfide ambientali e sociali. Sarà la capacità di coniugare sviluppo e sostenibilità, di valorizzare il patrimonio culturale e di promuovere un turismo responsabile a determinare il successo di questa nuova fase. E tu, sei pronto a partire alla scoperta del Piemonte, con un occhio di riguardo all’ambiente e alla cultura locale?
- Sito ufficiale di Satap, concessionaria che ha finanziato il completamento dell'autostrada.
- Comunicato stampa della Regione Piemonte sull'apertura completa dell'autostrada Asti-Cuneo.
- Dettagli sui costi e finanziamenti del completamento dell'autostrada Asti-Cuneo.
- Sito ufficiale del concessionario autostradale A33 Asti-Cuneo S.p.A.







