
Pensioni all’estero: la fuga dall’Italia conviene davvero?
- Nel 2023, il 61% dei pensionati espatriati sono uomini.
- Il 53% preferisce l'Italia, ma poi sceglie l'estero.
- In Tunisia l'aliquota massima sulle pensioni è del 5%.
L’attrattiva di un ritiro all’estero è evidente, alimentata da un insieme di vantaggi fiscali, un clima più clemente e un tenore di vita inferiore rispetto all’Italia. Questo fenomeno, ben più di una semplice moda, costituisce una vera e propria emigrazione di pensionati, con conseguenze di rilievo per l’economia italiana e per la qualità della vita di chi decide di percorrerla.
Le destinazioni preferite e le motivazioni
Un recente studio globale ha messo in luce come l’Italia figuri in cima alle preferenze per chi sogna di vivere la pensione all’estero, raccogliendo il _53%_ dei consensi. Tuttavia, dietro a questo fascino si cela una realtà complessa: numerosi italiani, paradossalmente, optano per lasciare la propria nazione per beneficiare di condizioni più vantaggiose in altri luoghi. Spagna e Portogallo sono state per lungo tempo le mete più ambite, ma negli ultimi anni si sono distinte nuove opzioni come Albania e Tunisia, grazie a sistemi tributari particolarmente allettanti. In Albania, ad esempio, le pensioni italiane non sono soggette a imposte, mentre la Tunisia prevede un’aliquota massima del _5%_.
La selezione della destinazione è condizionata da una serie di elementi, tra cui il contesto politico del paese di provenienza. La ricerca ha rivelato che il _38%_ dei partecipanti ambisce a lasciare il proprio paese a causa dell’ambiente politico, una percentuale che raggiunge il _52,5%_ tra i cittadini statunitensi.

- Che bello poter scappare dall'Italia e godersi la pensione al sole! ☀️......
- Ma siamo sicuri che questa fuga di cervelli (e portafogli) sia un bene per l'Italia? 🤔......
- Invece di fuggire, perché non proviamo a migliorare l'Italia per i pensionati? 🇮🇹......
Il profilo del pensionato “in fuga”
L’Inps ha delineato un identikit del pensionato italiano che sceglie di trasferirsi oltre confine: si tratta soprattutto di uomini (_61%_ nel 2023) con assegni pensionistici superiori a _5.000 euro_ lordi mensili, provenienti prevalentemente dalle regioni settentrionali d’Italia e dal Lazio. La ragione principale è la ricerca di un regime fiscale più vantaggioso, ma anche l’aspirazione a un clima migliore e a un costo della vita più accessibile hanno un peso rilevante.
È interessante notare come la tendenza all’espatrio sia strettamente connessa al livello di reddito: i pensionati con entrate più elevate sono maggiormente inclini a trasferirsi all’estero per massimizzare il proprio benessere, mentre quelli con redditi più modesti lo fanno spesso per necessità economiche o per ricongiungimenti familiari.
Le regole e i vincoli
Trasferire la propria esistenza oltre confine per usufruire di sgravi fiscali non è una decisione da sottovalutare. È indispensabile trasferire la propria residenza fiscale, dimostrando di risiedere nel nuovo paese per almeno _183 giorni_ all’anno. Inoltre, è necessario sottoscrivere un contratto di locazione a lungo termine o acquistare un immobile, aprire un conto corrente bancario e registrarsi all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero).
Alcune nazioni impongono condizioni specifiche per l’accesso ai benefici fiscali. A Malta, ad esempio, è obbligatorio l’acquisto di una proprietà immobiliare, mentre in Albania è necessario provare l’assenza di condanne penali gravi. A San Marino, invece, è richiesto un guadagno annuo di almeno 120.000 euro o, in alternativa, un patrimonio finanziario di almeno 500.000 euro.
È importante precisare che i dipendenti pubblici sono di solito esclusi dalla maggior parte di queste agevolazioni, in quanto le loro pensioni sono tassate in Italia, a meno che non si spostino in paesi con cui sono in vigore accordi specifici, come Australia, Cile, Tunisia e Senegal.
I nostri consigli di viaggio
La scelta di trascorrere gli anni della pensione all’estero è una svolta significativa che richiede una programmazione meticolosa e una conoscenza approfondita delle leggi fiscali e delle condizioni di vita del paese selezionato.
Ai viaggiatori occasionali, suggeriamo di iniziare con un viaggio di esplorazione nella meta desiderata, per valutare di persona il clima, il costo della vita, le infrastrutture disponibili e la possibilità di integrarsi nel tessuto sociale locale. Ciò consentirà di prendere una decisione più ponderata ed evitare spiacevoli sorprese.
Ai viaggiatori esperti, raccomandiamo di approfondire la conoscenza delle convenzioni bilaterali tra l’Italia e la nazione di destinazione, per accertare la presenza di eventuali patti specifici in tema di tassazione delle pensioni e di assistenza sanitaria. Inoltre, è consigliabile consultare un consulente fiscale specializzato in diritto tributario internazionale, per analizzare attentamente le conseguenze fiscali del trasferimento e per gestire al meglio la propria situazione finanziaria.
In conclusione, l’opzione di vivere la pensione all’estero è una scelta individuale che dipende da molteplici fattori, tra cui le proprie necessità, le proprie aspirazioni e le proprie disponibilità economiche. È fondamentale valutare con attenzione tutti gli aspetti in gioco e prendere una decisione consapevole, per godere appieno di questo nuovo capitolo della vita.
* oppure un capitale finanziario che ammonti almeno