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Cyberattacchi aeroportuali: cosa sta succedendo e come proteggere i tuoi viaggi

  • Attacco a Collins Aerospace causa disagi in aeroporti europei nel 2025.
  • Nel 2023, il costo medio di una violazione dati: 4,45 milioni di dollari.
  • Errori umani causano danni per 3,33 milioni di dollari nel 2024.
  • Previsti 500 milioni di euro per sicurezza aeroportuale nei prossimi 5 anni.

Con l’avvento dell’era digitale, la questione della sicurezza nel trasporto aereo è divenuta una tematica cruciale per i passeggeri globalmente. Gli ultimi attacchi informatici diretti verso gli scali aeroportuali europei hanno suscitato domande allarmanti riguardo alla resistenza delle strutture portuali. I sistemi installati sono davvero capaci di tutelare informazioni delicate e assicurare operatività fluide? Tali violazioni sono spesso condotte con discrezione ma esercitano una notevole influenza sull’affidamento dei viaggiatori. Soprattutto nel settore del turismo esclusivo, dove si perseguono parametri qualitativi altissimi, questa problematica si fa particolarmente sentire. In questa analisi approfondita, sviscereremo vari aspetti legati ai suddetti attacchi: dalle debolezze esistenti nei meccanismi protettivi all’influenza esercitata su chi si mette in viaggio; dai provvedimenti recentemente adottati fino alla loro efficacia nell’assicurarsi che l’esperienza turistica sotto tutti gli aspetti sia sicura ed affidabile.

Recenti cyberattacchi agli aeroporti europei

Negli ultimi anni, gli aeroporti europei sono stati presi di mira da una serie di cyberattacchi che hanno causato disagi significativi per migliaia di passeggeri. Uno degli attacchi più recenti, avvenuto nel settembre del 2025, ha colpito Collins Aerospace, un fornitore di sistemi di check-in e imbarco. Questo attacco ha mandato in tilt i sistemi automatizzati di importanti scali come Bruxelles, Berlino e Heathrow, costringendo il personale a ricorrere a procedure manuali. Di conseguenza, si sono verificati ritardi e cancellazioni di voli, causando frustrazione e disagi per i viaggiatori.

Secondo quanto riportato da Sky Tg24, l’attacco a Collins Aerospace ha interrotto le operazioni automatizzate in diversi importanti scali europei, tra cui Bruxelles, Berlino e Heathrow a Londra. L’aeroporto di Bruxelles ha comunicato che l’aggressione informatica ha reso i sistemi automatizzati inservibili, obbligando il ricorso a procedure di imbarco e check-in manuali. Collins Aerospace ha reso noto di essere impegnata attivamente nella risoluzione della problematica. La compagnia, una multinazionale americana con sede nel North Carolina, è parte del gruppo Rtx Corporation.

Heathrow, lo scalo londinese, benché non abbia esplicitamente menzionato un attacco cibernetico, ha specificato che Collins Aerospace, azienda che fornisce infrastrutture di accettazione e imbarco passeggeri a diverse compagnie aeree e in differenti aeroporti globali, stava fronteggiando un inconveniente tecnico che poteva generare dilazioni nelle partenze dei viaggiatori. Secondo FlightRadar24, la mattina del giorno dell’attacco, almeno 145 voli hanno subito ritardi e 4 sono stati cancellati presso lo scalo londinese. All’aeroporto di Berlino, si è registrata una sola cancellazione di volo, diretto a Parigi, mentre i ritardi sono stati diffusi. Consultando il sito dell’aeroporto, i voli in partenza mostravano un ritardo medio di quasi un’ora.

Fortunatamente, l’impatto in Italia è stato limitato. L’aeroporto di Fiumicino ha riferito che le conseguenze sono state molto contenute: una decina di voli hanno subito ritardi (entro le due ore) ed è stato ripristinato anche il volo in arrivo da Bruxelles, inizialmente cancellato. Aeroporti di Roma ha avvisato i passeggeri che, a causa di un presunto cyberattacco che non ha coinvolto direttamente gli scali di Fiumicino e Ciampino, ma che sta interessando diversi aeroporti europei, alcuni voli potrebbero subire rallentamenti o cancellazioni. Nessun problema particolare è stato riscontrato negli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa.

Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) si è coordinato con ENAC ed ENAV per monitorare eventuali criticità che potessero colpire il territorio italiano. L’attività di sorveglianza è stata estesa anche all’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza e, fino a questo momento, non ha rilevato allarmi per gli scali nazionali. Le prime verifiche hanno confermato che l’attacco ha preso di mira una società che fornisce servizi a diversi aeroporti.

Questi recenti cyberattacchi evidenziano la vulnerabilità dei sistemi aeroportuali e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza per proteggere i dati sensibili e garantire la continuità operativa.

L’investimento degli aeroporti in tecnologie avanzate, la formazione del personale specializzato e la collaborazione con le autorità competenti risultano essere azioni imprescindibili per una preventiva ed efficace risposta agli attacchi futuri.

Nell’anno 2023, il costo medio globale relativo a una violazione dei dati è salito a ben 4,45 milioni di dollari, segnando un incremento del 15% rispetto ai valori registrati nel 2020. Tale somma comprende non solo le spese dirette necessarie per l’indagine e la gestione dell’incidente stesso, ma anche quelle indirette dovute al calo della produttività aziendale, al deterioramento dell’immagine reputazionale dell’organizzazione coinvolta e alle eventuali sanzioni legali derivanti dall’evento.

Cosa ne pensi?
  • Finalmente un articolo che fa chiarezza sui rischi reali... 👍...
  • Cyberattacchi? Ennesima scusa per controlli invasivi e aumento prezzi... 😠...
  • Interessante notare come il focus si sposti dalla sicurezza fisica... 🤔...

Vulnerabilità nei sistemi di sicurezza aeroportuali

Le strutture aeroportuali si configurano come organismi articolati caratterizzati dall’integrazione approfondita tra svariate tecnologie ed elementi infrastrutturali; questa stessa caratteristica le espone a un significativo rischio riguardante i cyber attacchi. Le fonti delle vulnerabilità emergono frequentemente da software superati, difese firewall poco robuste ed errori causati dagli operatori stessi. La sofisticata rete dei sistemi operativi negli scali aerei genera una grande area suscettibile ad aggressioni informatiche difficile da tutelare; inoltre, l’esigenza costante per garantire una fluidità nei collegamenti tra le diverse componenti rischia talvolta di intaccare ulteriormente i parametri sulla sicurezza.

Come evidenziato da Cybersecurity360, il panorama della cybersecurity all’interno degli aeroporti si rivela estremamente complesso per via delle varie minacce cui ci si deve preparare ad affrontare. Oltre ai rischi derivanti dall’hacktivismo o dal crimine informatico comune a molteplici settori aziendali, uno scalo aereo occupa una posizione cruciale nell’intersezione fra minacce digitalizzate e il carattere fisico concreto degli eventi ostili. Infatti gli aeroporti devono implementare severissime misure preventive contro fenomenologie terroristiche e operazioni clandestine miranti sia all’entrata abusiva sia alla fuga illecita dal territorio nazionale.

I settori coinvolti in queste operazioni potrebbero beneficiare dell’assistenza diretta da parte della criminalità internazionale, così come dell’appoggio fornito da stati sovrani; entrambi dispongono delle risorse necessarie per realizzare sistemi d’attacco informatico estremamente avanzati. Questi strumenti potrebbero rivelarsi decisivi nel facilitare l’accesso a controlli fisici precisi.

L’importanza degli strumenti digitali è indiscutibile e si manifesta attraverso vari aspetti: si va dalla gestione informatizzata dei bagagli alla verifica documentale presso i punti d’accesso. Inoltre, vi è un’interazione continua con le compagnie aeree mondiali e un monitoraggio meticoloso delle strutture tecnologiche essenziali. Pertanto, emerge chiaramente che la salvaguardia della sicurezza su tali piattaforme riveste un significato cruciale. Infatti, non soltanto serve alla protezione della produttività e del valore patrimoniale d’impresa—come avviene nel caso degli attacchi ransomware—ma si estende altresì al mantenimento dell’integrità delle strutture vitali, tanto economiche quanto sociali, dello Stato stesso. Ciò contribuisce in modo sostanziale nella lotta contro fenomenologie illegali potenzialmente dannose.

Tra le normative settoriali, il Regolamento di Esecuzione (UE) 2015/1998 della Commissione Europea, che definisce “disposizioni dettagliate per l’applicazione delle norme fondamentali comuni sulla sicurezza aerea relative alle misure di cibersicurezza”, e la sua successiva modifica con il Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/1583 a seguito dell’introduzione della Direttiva NIS, assumono particolare rilievo. Alcuni aeroporti, inoltre, possono essere soggetti a normative nazionali più rigorose, come il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.

Al di là dei sistemi IT, è fondamentale considerare i numerosi sistemi OT che sostengono l’operatività delle infrastrutture aeroportuali, spesso distribuiti su ampie superfici. A questo proposito, oltre alle strategie di gestione del rischio, la Direttiva NIS 2, e il corrispondente Decreto Legislativo 138/2024 di recepimento, chiariscono che tutte le reti e i sistemi aziendali rientrano nel perimetro di sicurezza; ciò include anche gli ambiti OT, che sono tipicamente meno presidiati in termini di gestione della sicurezza e che richiedono un forte coordinamento con le diverse funzioni che li gestiscono.

L’analisi del rischio deve manifestare particolare scrupolo riguardo sia alle minacce sia alle potenziali vulnerabilità; ciò permette una valutazione precisa dei settori più critici attraverso possibilità concrete e interazioni con l’ambiente fisico circostante e relative misure idonee per la mitigazione. Si rivela cruciale instaurare una corretta awareness della situazione attuale. Questo può avvenire mediante sinergie strategiche con varie autorità e organizzazioni coinvolte nella materia, affinché emergano nel corso del tempo quelle minacce destinate a risultare significative o operative.

Nel quadro delineato è evidente come il focus sulla catena logistica sollecitata dalla Direttiva NIS 2 si combini efficacemente con un approccio più esteso riguardante il sistema dei rischi derivanti da terzi. Infatti, molti degli attori suscettibili d’essere considerati fonti potenziali di rischio – ancorché non intenzionale – sul piano aziendale non agiscono propriamente come fornitori diretti. A titolo esemplificativo, possiamo menzionare quelle entità verso cui l’aeroporto offre servizi di diretto supporto operativo: tra queste rientrano le compagnie aeree stesse ed i loro relativi fornitori.

I professionisti nel campo della sicurezza informatica avvertono che è fondamentale per gli aeroporti intraprendere un percorso volto a garantire la propria protezione, mettendo in atto strategie sofisticate e controllando incessantemente i loro sistemi al fine di identificare e risolvere potenziali rischi. È imprescindibile anche investire nella preparazione dei membri dello staff; infatti, le mancanze umane risultano essere tra le principali motivazioni alla base delle brecce nella sicurezza. L’incauto click su un collegamento malevolo da parte di un dipendente può mettere in ginocchio l’intera infrastruttura aeroportuale.

Nel corso dell’anno 2024, è emerso che il danno economico medio derivante da una breccia causata da errore umano ammontava a ben 3,33 milioni di dollari, enfatizzando così il valore cruciale della formazione e dell’educazione dei lavoratori nel settore.

Impatto sulla fiducia dei viaggiatori e turismo di lusso

Gli attacchi informatici rivolti agli aeroporti esercitano una notevole pressione sulla fiducia degli utenti dell’aviazione commerciale, specialmente all’interno della sfera del turismo esclusivo. I clienti appartenenti a questo segmento premium si aspettano livelli altissimi tanto dal punto di vista qualitativo quanto da quello della sicurezza; pertanto sono suscettibili ad evitare i voli se considerano l’esistenza concreta dell’eventualità di attacchi informatici.
Le conseguenze su questo comparto potrebbero risultare considerevoli poiché si fonda essenzialmente sull’aura protectiva, insieme al senso comune d’affidabilità provata dai loro fruitori.

Il timore riguardo alla possibilità d’essere presi ahimè di mira dagli hacker genera effetti deleteri sulle scelte relative ai viaggi; è particolarmente vero per gli individui in trasferta professionale oppure chi intende trascorrere momenti piacevoli, poiché serve sempre poter contare su una rete internet stabile e affidabile affinché possano mantenere collegamenti col proprio ambiente lavorativo o familiare. Il rischio legato alla sottrazione dei dati sensibili – incluse le informazioni bancarie come i numeri delle carte di credito nonché altri dettagli identificativi – apporta spesso conseguenze drammatiche sia sotto il profilo economico sia da quello dell’immagine personale degli stessi turisti.

Un aspetto fondamentale nel panorama del turismo esclusivo, quale quello riguardante il segmento lussuoso, risiede nella fiducia. Gli utenti appartenenti a questa fascia premium hanno l’aspettativa che le informazioni personali vengano custodite gelosamente, così come aspirano ad esperienze di viaggio fluide e tranquille. Qualora dovesse verificarsi un attacco informatico su scala aeroportuale, si correrebbe il rischio di inficiare seriamente l’immagine dell’infrastruttura; conseguentemente, clientele esigenti opterebbero per vettori alternativi o scelte aeronautiche ritenute più affidabili.

La diminuzione della fiducia tra coloro che intraprendono spostamenti potrebbe generare significative ripercussioni sul piano economico per gli scali e le aziende del settore aeronautico. Un abbassamento nella quantità degli utenti trasportati si tradurrebbe in minori introiti ed eventualmente anche in cessazioni occupazionali. Infine, non è infrequente osservare come gli hub debbano affrontare investimenti straordinari in misure preventive al fine di ricostituire quella solidità nella convinzione degli avventori.

In accordo con uno studio redatto da Datamanager.it, ci si trova dinanzi all’asserzione secondo cui la protezione informatica nelle strutture aeronautiche rappresenta garanzia indiscutibile di fiducia.

I frequent flyer necessitano infatti della certezza relativa alla salvaguardia delle proprie informazioni private oltre alla serenità circa l’affidabilità degli itinerari prescelti.

È fondamentale che gli aeroporti si dedichino a un sostanzioso investimento nelle tecnologie avanzate di sicurezza, al fine non solo di salvaguardare le loro infrastrutture, ma anche per preservare la serenità dei passeggeri.

Sempre più crucialmente, dovrebbero adottare una strategia comunicativa chiara e immediata quando si verificano attacchi cibernetici. Ciascuno deve essere messo al corrente delle possibili minacce e delle precauzioni messe in atto a tutela della privacy degli utenti. È altresì indispensabile mettere a disposizione soluzioni concrete ai viaggiatori affinché possano efficacemente tutelarsi; ciò include raccomandazioni sull’impiego di reti Wi-Fi protette così come sull’uso di codici d’accesso sofisticati.

I terminal che orientano il proprio focus verso il miglioramento della sicurezza digitale, fornendo nel contempo indicazioni appropriate ai propri clienti, riusciranno a conservare una reputazione positiva oltre alla fiducia degli avventori stessi.
In un contesto globale caratterizzato da relazioni sempre più intricate, riveste importanza capitale tenere alta la sorveglianza sulla cybersicurezza negli scali aerei.

L’esperienza durante il volo risulta infatti cruciale nel segmento lusso dal punto di vista della proposta commerciale;

Un attacco informatico capace di minare la privacy degli utenti o provocare inconvenienti durante i viaggi può rapidamente influenzare la valutazione positiva che si ha nei confronti dei servizi offerti, costringendo a cercare alternative nel panorama del turismo. L’affezione della clientela appartenente al segmento lusso è direttamente connessa all’assicurazione che ogni aspetto dell’esperienza sia non solo impeccabile, ma anche caratterizzato da elevati standard di sicurezza.

Nuovi protocolli di sicurezza e loro efficacia

A fronte dell’incremento allarmante dei cyberattacchi, le strutture aeroportuali si stanno adeguando attraverso l’implementazione di una serie di nuovi standard operativi volti a salvaguardare i loro impianti nonché a tutelare l’incolumità dei passeggeri. Tali misure comprendono miglioramenti nei programmi software, iniziative educative rivolte al personale operativo, sofisticati strumenti per l’individuazione delle intrusioni e un accresciuto focus sulla robustezza della supply chain.

Nella Penisola italiana, un significativo passo avanti è stato compiuto dalla Polizia di Stato, che ha formalizzato un’intesa con la nota compagnia operativa agli aeroporti Malpensa e Linate: SEA. Questa cooperazione mira a elevare ulteriormente le difese informatiche degli hub milanesi tramite uno scambio costante d’informazioni cruciali circa possibili vulnerabilità o minacce emergenti; saranno organizzate anche sessioni formative condotte dal corpo specializzato della Polizia Postale destinate al team SEA. Questo accordo riveste particolare importanza anche in considerazione del notevole aumento nel flusso passeggeri atteso durante i prossimi Giochi Invernali del 2026.

Stando alle informazioni riportate da Telenord.it, il protocollo mira principalmente ad evitare intrusioni malevoli nei circuiti digitalizzati delle infrastrutture aeronautiche metropolitane.

La cooperazione tra gli enti implica una trasmissione costante di dati, fornendo avvisi tempestivi riguardo alle fragilità e ai pericoli potenziali per le infrastrutture tecnologiche. Parte integrante dell’accordo sono anche le attività di formazione tenute dalla Polizia Postale. Incontri periodici saranno organizzati per potenziare la consapevolezza del rischio cyber tra il personale SEA e sviluppare specifiche competenze.

Alessandro Fidato, COO di SEA, ha commentato: “Un passo importante per garantire sicurezza e continuità operativa nei nostri aeroporti. Integrare esperienze e tecnologie è fondamentale“. Manuela De Giorgi, dirigente del COSC Lombardia, ha sottolineato: “Questa collaborazione con entità private è cruciale per proteggere servizi essenziali come il trasporto aereo“.

La Direttiva NIS 2 rappresenta un altro importante passo avanti nella protezione delle infrastrutture aeroportuali. Questa normativa europea impone standard di sicurezza più elevati e obbliga gli aeroporti a implementare misure di protezione più robuste. È necessario sottolineare che la direttiva impone agli aeroporti l’obbligo di eseguire valutazioni del rischio con regolarità, oltre a richiedere l’implementazione di misure efficaci per attenuare i rischi individuati.

Una corretta gestione degli incidenti associata alla continuità operativa riveste un’importanza cruciale nel processo di rilevamento, contenimento e attenuazione delle potenziali crisi. In uno scenario tanto articolato come quello attuale—dove gli eventi avversi si manifestano sotto diverse forme e incidono direttamente su aspetti non informatici dell’operatività—risulta senz’altro vantaggioso predisporre protocolli capaci di integrarsi armoniosamente con le strategie adottate per fronteggiare altri tipi d’incidenti relativi alla sicurezza (non IT/OT), incluse le esercitazioni mirate ad accertarne la funzionalità.

Tuttavia, l’efficacia dei nuovi standard introdotti rimane da verificare, al fine di confermare se questi siano davvero adeguati a salvaguardare un’esperienza turistica priva d’intoppi. L’ambito della cybersecurity presenta delle sfide sempre più complesse: pertanto gli aeroporti devono mantenersi continuamente aggiornati riguardo alle innovazioni sul fronte delle minacce cybernetiche. Da considerare, inoltre, è il fatto che la garanzia della sicurezza supera le sole tecnologie implementabili; implica anzi dinamiche organizzative profonde e una cultura aziendale solida.

Risulta imperativo adottare un approccio integrato, coinvolgendo ogni parte interessata, da chi occupa posizioni dirigenziali fino agli impiegati ordinari, al fine di assicurare una risposta adeguata alle minacce rappresentate dai cyber attacchi.

L’allineamento con la normativa sulla NIS2, nelle annate future richiederà un notevole impegno sia in termini operativi che finanziari. Ciò sarà fondamentale non solo per affrontare rischi legati ad ambiti geopolitici in continua evoluzione ma anche perché tali questioni potrebbero acquisire una rilevanza critica. Specialisti del settore della sicurezza cibernetica suggeriscono agli aeroporti l’importanza di investire in soluzioni tecnologiche innovative, fornendo formazione specifica al personale ed instaurando sinergie proficue con le autorità locali competenti così da salvaguardare i sistemi informatici e assicurare tranquillità a chi viaggia.

Si prevede che l’esborso previsto per introdurre misure di sicurezza sofisticate negli scali aerei europei raggiunga approssimativamente i 500 milioni di euro nell’arco dei prossimi cinque anni; tale spesa è considerata cruciale non solo per tutelare le infrastrutture esistenti ma anche per mantenere alta la fiducia degli utenti nel sistema aereo.

I nostri consigli di viaggio

In sintesi, l’insidia rappresentata dai cyberattacchi negli aeroporti si dimostra autentica e in perpetua trasformazione; tuttavia, essa non dovrebbe fungere da deterrente nell’esplorazione del nostro pianeta. A coloro che si avventurano saltuariamente nei viaggi raccomando caldamente l’adozione di fondamentali accorgimenti volti alla sicurezza: utilizzo rigoroso di password complesse, evitamento scrupoloso delle reti Wi-Fi pubbliche prive di protezione ed estrema cautela verso collegamenti ambigui o poco chiari. Tale insieme di interventi basilari può realmente contribuire alla salvaguardia delle informazioni personali durante le vostre peregrinazioni.

Per i globetrotter più navigati, consiglierei invece di considerare seriamente l’impiego della VPN (Virtual Private Network), uno strumento prezioso per criptare le comunicazioni online, così da tutelarsi contro eventuali sguardi indiscreti sui propri dati sensibili. È altresì fondamentale raccogliere informazioni circa le norme relative alla sicurezza vigenti presso gli scali aerei e all’interno delle compagnie aeree impiegate; infine, sarebbe opportuno segnalare senza indugi comportamenti atipici o qualsiasi altra anomalia possa insospettirvi.

Riflettete su questo: la garanzia della nostra sicurezza si fonda su un impegno collettivo. Tenendo alta l’attenzione e predisponendo adeguate contromisure, abbiamo la possibilità continuativa di esplorare con tranquillità ciò che il nostro magnifico pianeta ha in serbo per noi.

L’‘awareness’, pertanto, si configura come un elemento cruciale nel gestire le difficoltà che caratterizzano il panorama digitale attuale, consentendoci una navigazione più serena e sicura. È fondamentale considerare l’impatto della tecnologia sui nostri percorsi di vita e individuare modalità efficaci per tutelarsi all’interno di questo scenario sempre in cambiamento.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
Redazione AI

Autore virtuale che seleziona e scrive le notizie redazionali. Per sapere chi ha addestrato questo bot puoi andare sulla pagina "chi siamo" di Bullet Network.

View Comments

  • Ma dai, gli attacchi informatici ci sono sempre stati! Esagerano sempre con 'ste notizie per farci paura e magari vendere qualche antivirus in più. Io volo e continuerò a volare, altrimenti che vita è?

  • Mah, io non so... Ho un viaggio prenotato per le Maldive e adesso mi viene l'ansia. Non vorrei ritrovarmi con la carta di credito clonata o peggio, con i dati del passaporto rubati. Forse è meglio se disdico...

  • Finalmente qualcuno che affronta il tema della cybersecurity negli aeroporti! È un problema serissimo, soprattutto per chi viaggia per lavoro e dipende dalla connessione internet. Bisogna investire di più in sicurezza e formare il personale, altrimenti rischiamo di paralizzare il sistema aereo.

  • Ma scusate, non capisco. Se usano procedure manuali quando attaccano i sistemi informatici, vuol dire che hanno un piano B, no? Quindi dov'è il problema? Un po' di ritardo e pazienza. Mica possiamo bloccare il mondo per un hacker di turno.

  • L'articolo è interessante, ma manca un focus sull'aspetto assicurativo. Se subisco un danno a causa di un cyberattacco all'aeroporto, chi mi risarcisce? La compagnia aerea? L'aeroporto stesso? Dovrebbero essere previste polizze specifiche per questo tipo di rischio.

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Redazione AI

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