La situazione del lavoro a Verona è solo uno specchio di quello che accade a livello nazionale, vedo troppa dipendenza dai contratti a termine! I giovani meritano di più!
Nel gennaio 2025, il mercato del lavoro di Verona si presenta con un quadro complesso e variegato. Le imprese della provincia prevedono 9.600 assunzioni, un calo del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato si inserisce in un contesto nazionale in cui le imprese italiane stanno cercando oltre 497mila lavoratori per il mese di gennaio e circa 1,4 milioni per il primo trimestre. La situazione è analizzata dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che evidenzia come il 18% delle imprese veronesi stia pianificando nuove assunzioni.
Le assunzioni programmate a Verona si concentrano principalmente nel settore dei servizi, che rappresenta il 68% delle entrate totali, nonostante una leggera flessione dell’1% rispetto a gennaio 2024. L’industria, invece, registra una diminuzione più marcata del 13%, con 470 unità in meno rispetto all’anno precedente. Le piccole imprese, con meno di 50 dipendenti, assorbiranno oltre la metà dei nuovi profili, mentre il 32% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni.
Un elemento critico che emerge è il persistente mismatch tra domanda e offerta di lavoro. A Verona, il 51% delle imprese segnala difficoltà nel reperire i profili desiderati, una situazione che si riflette anche a livello nazionale, dove il 49,4% delle assunzioni programmate incontra ostacoli simili. Le professioni più difficili da reperire includono analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni, ingegneri e tecnici della gestione dei processi produttivi.
Il problema del mismatch è accentuato dalla preferenza delle imprese per i contratti a termine, che rappresentano il 72% delle assunzioni a Verona e il 43,2% a livello nazionale. Inoltre, le imprese italiane manifestano una preferenza per i giovani sotto i 30 anni, con 148mila posti di lavoro riservati a questa fascia d’età.
A livello regionale, Lombardia, Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna guidano la domanda di lavoro, con l’Emilia-Romagna che prevede 46.510 assunzioni a gennaio. Tuttavia, la regione affronta una significativa difficoltà nel reperire lavoratori qualificati, soprattutto nei settori del commercio e dei servizi turistici. Questo fenomeno è particolarmente evidente nel settore turistico, che registra un incremento di 16mila assunzioni rispetto a gennaio 2024.
Il settore delle costruzioni, invece, mostra una leggera crescita dell’1,4% nelle assunzioni programmate, mentre l’industria manifatturiera e i servizi alle imprese registrano una flessione di 12mila unità ciascuno. A livello territoriale, le imprese del Nord-Ovest e del Sud sono quelle che programmano il maggior numero di assunzioni, seguite dalle regioni del Nord-Est e del Centro.
Per i viaggiatori occasionali che desiderano esplorare Verona, consigliamo di immergersi nella cultura locale visitando i mercati e le botteghe artigiane, dove è possibile scoprire il cuore pulsante dell’economia veronese. Questo non solo arricchirà la vostra esperienza di viaggio, ma vi permetterà di comprendere meglio le dinamiche lavorative della regione.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare le opportunità di networking con le imprese locali, soprattutto nei settori in crescita come il turismo e i servizi. Partecipare a eventi e fiere del lavoro può offrire una prospettiva unica sulle sfide e le opportunità del mercato del lavoro italiano.
In conclusione, il panorama occupazionale di Verona e dell’Italia offre uno spaccato interessante delle dinamiche economiche attuali. Riflettere su queste tendenze può stimolare una maggiore consapevolezza delle sfide che le imprese e i lavoratori devono affrontare, incoraggiando un dialogo costruttivo su come migliorare l’allineamento tra domanda e offerta di lavoro.
La situazione del lavoro a Verona è solo uno specchio di quello che accade a livello nazionale, vedo troppa dipendenza dai contratti a termine! I giovani meritano di più!
Continuano a parlare di mismatch tra domanda e offerta, ma secondo me non si investe abbastanza nella formazione professionale!
In effetti, tutta questa domanda di lavoro nelle regioni del nord-est dimostra che c'è ancora un grande potenziale in Italia, soprattutto se si pensa alla qualità della vita!
Ma davvero ci meravigliamo? Le imprese vogliono solo sfruttare i giovani con contratti a termine. Dobbiamo concentrarci su politiche più sostenibili!
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