La città di Venezia ha introdotto una misura sperimentale per gestire il flusso turistico e preservare la delicatezza e unicità della città: il contributo di accesso. Questa iniziativa, che prende il via dal 25 aprile 2024, mira a disincentivare il turismo giornaliero in determinati periodi dell’anno, quando l’afflusso di visitatori raggiunge picchi particolarmente elevati. L’obiettivo principale è quello di migliorare la qualità della vita dei residenti e garantire una visita più consapevole e rispettosa da parte dei turisti.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha sottolineato che l’introduzione del contributo di accesso non ha lo scopo di chiudere la città, ma di renderla prenotabile, in modo da poter gestire meglio i flussi turistici e preservare la città per le future generazioni. Questa misura non è volta a fare cassa, ma a difendere la città e renderla più vivibile, sia per i residenti che per i visitatori.
Il contributo di accesso sarà applicato in 29 giornate selezionate tra aprile e luglio 2024, nelle fasce orarie dalle 8:30 alle 16:00. Il costo stabilito per il 2024 è di 5 euro giornalieri per persona, senza previsioni di riduzioni o maggiorazioni in base al numero di presenze. La piattaforma multicanale e multilingua, raggiungibile all’indirizzo https://cda.ve.it, permetterà ai visitatori di prenotare l’ingresso, richiedere esenzioni e, se dovuto, pagare il contributo.
Il contributo di accesso riguarda esclusivamente la Città antica e non si applica alle isole minori come il Lido di Venezia, Murano, Burano, ecc. Sono previste diverse categorie di esenzioni, tra cui residenti nel Comune di Venezia, lavoratori pendolari, studenti, e turisti pernottanti in strutture ricettive all’interno del territorio comunale.
Nonostante l’introduzione del contributo di accesso sia stata motivata dalla necessità di preservare la città, la misura ha sollevato diverse polemiche. In particolare, Enrico Marchi, presidente di Save, la società che gestisce l’aeroporto di Venezia, ha criticato l’addizionale di 2,50 euro sui diritti d’imbarco, accusando l’amministrazione comunale di voler finanziare progetti non strettamente legati alla tutela della città con i fondi raccolti. Il sindaco Brugnaro ha risposto sottolineando che ogni provvedimento adottato è pensato in favore della città e che il contributo aggiuntivo sull’aeroporto è necessario per far fronte alla mancanza di finanziamenti per la legge speciale di salvaguardia di Venezia.
In conclusione, l’introduzione del contributo di accesso a Venezia rappresenta un esperimento coraggioso e innovativo per gestire il turismo in una delle città più visitate al mondo. È fondamentale che i visitatori pianifichino in anticipo la loro visita, prenotando l’ingresso e informandosi sulle modalità di accesso e sulle eventuali esenzioni. Per i viaggiatori esperti, è consigliabile esplorare Venezia durante i periodi meno affollati o dedicarsi alla scoperta delle isole minori, altrettanto ricche di storia e cultura ma meno soggette al fenomeno del turismo di massa. Questa iniziativa potrebbe non solo migliorare la qualità della visita per i turisti ma anche preservare l’unicità e la bellezza di Venezia per le generazioni future.
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