Le recenti scoperte archeologiche alla Villa Floridiana, nel cuore del quartiere Vomero a Napoli, hanno aperto una nuova finestra sul passato, rivelando dettagli inaspettati che arricchiscono la storia di questo sito e della città. Durante i lavori di ripulitura delle ‘Grotte a finte rovine’, sono emerse due distinte fasi edilizie, la prima delle quali risale al I secolo d.C., caratterizzata dal rinvenimento di una serie di pilastri in opera vittata con blocchetti tufacei. Un particolare di rilievo è stato il ritrovamento di un lacerto di rivestimento in cocciopesto alla base di uno di questi pilastri, testimoniando l’antichità e l’importanza storica del sito.
La seconda fase edilizia, invece, testimonia un’integrazione delle strutture più antiche in una sorta di finto rudere, con raddoppi dei pilastri realizzati con blocchetti di tufo, nonché il rivestimento in pietra lavica e intonaco in finta opera reticolata. Queste scoperte sono state possibili grazie al progetto di ricerca NesIS (Neapolis Information System), che mira a realizzare la carta archeologica dei quartieri dell’area occidentale di Napoli, e alla collaborazione di studenti dell’università di Napoli L’Orientale.
Il progetto NesIS ha giocato un ruolo cruciale nella scoperta e nella valorizzazione delle fasi storiche della Villa Floridiana. La collaborazione tra la Direzione regionale Musei della Campania, l’università di Napoli L’Orientale e l’università del Molise ha permesso di documentare la probabile presenza di una villa romana, i cui resti sono stati riutilizzati in parte per la realizzazione delle ‘Grotte a finte rovine’ del giardino ottocentesco. Questo approccio multidisciplinare ha aperto nuovi orizzonti nella comprensione del sito, coniugando conoscenza, manutenzione, restauro e fruizione per rendere la Villa Floridiana sempre più aperta e accessibile.
Le scoperte archeologiche alla Villa Floridiana non solo arricchiscono la conoscenza del quartiere Vomero in età romana, ma offrono anche nuovi spunti di ricerca per ricostruire la storia della città e le forme di occupazione della fascia collinare occidentale di Napoli. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte, evidenziando l’impegno profuso per dare decoro al sito e la volontà di continuare a lavorare per il suo splendore. Queste iniziative non solo valorizzano il patrimonio culturale, ma stimolano anche l’interesse turistico, contribuendo a rendere Napoli una destinazione sempre più ricca di attrazioni.
Le recenti scoperte archeologiche alla Villa Floridiana rappresentano un significativo arricchimento per la storia di Napoli e offrono nuove opportunità per la ricerca e il turismo. Un consiglio base di viaggio correlato a queste scoperte è di approfittare delle visite guidate organizzate per esplorare in profondità la storia e i segreti del sito. Per i viaggiatori esperti, si consiglia di approfondire la conoscenza delle diverse fasi storiche di Napoli attraverso la visita di altri siti archeologici e musei della città, creando un itinerario che connetta le varie epoche storiche napoletane. Questo approccio non solo arricchisce l’esperienza di viaggio, ma stimola anche una riflessione personale sull’evoluzione storica e culturale di Napoli.
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