L’overtourism rappresenta una delle sfide più pressanti per le destinazioni turistiche più popolari a livello mondiale. Questo fenomeno, che si verifica quando il numero di visitatori supera la capacità di accoglienza di una località, porta a una serie di conseguenze negative sia per l’ambiente che per le comunità locali. Tra queste, il degrado ambientale, la pressione sui servizi pubblici, e l’erosione della qualità della vita per i residenti sono tra le più preoccupanti. Inoltre, il turismo di massa compromette il diritto alla casa, sottraendo immobili al mercato residenziale per destinarli a affitti brevi turistici.
Di fronte a questo scenario, Amsterdam si è distinta per le sue politiche innovative volte a contenere l’afflusso turistico. La decisione di non autorizzare la costruzione di nuovi hotel in città è un esempio concreto di come le autorità stiano cercando di gestire il fenomeno. Con oltre 20,6 milioni di pernottamenti registrati lo scorso anno, la città ha imposto un limite massimo di 20 milioni di soggiorni annui e ha introdotto misure per spostare l’offerta ricettiva fuori dal centro storico, promuovendo al contempo un approccio sostenibile e moderno allo sviluppo turistico.
Un’altra misura adottata da diverse città europee per gestire l’overtourism e i suoi effetti è l’introduzione o l’aumento delle tasse di soggiorno. Queste tasse, che possono arrivare fino a 15 euro a notte per persona, hanno lo scopo di finanziare misure per migliorare le infrastrutture locali, sostenere le imprese e mitigare i danni derivanti dall’eccesso di turisti. Città come Venezia, Parigi, e Barcellona hanno implementato queste tasse, che variano a seconda della classificazione dell’alloggio e della durata del soggiorno. Nonostante l’obiettivo di queste misure sia quello di equilibrare i benefici e gli oneri del turismo, è fondamentale per i viaggiatori pianificare in anticipo per evitare sorprese relative ai costi aggiuntivi del viaggio.
L’overtourism non è un fenomeno limitato a poche destinazioni, ma si manifesta in varie forme in tutto il mondo. Dalle proteste a Tenerife contro la costruzione di nuovi hotel, che hanno visto migliaia di persone scendere in strada per difendere l’autenticità e la sostenibilità del loro territorio, ai conflitti tra residenti e turisti in città come Barcellona e Siviglia, aggravati da questioni ambientali come la siccità. Questi esempi evidenziano come l’overtourism sia una problematica complessa, che richiede soluzioni articolate e rispettose delle esigenze sia dei visitatori che delle comunità ospitanti.
In conclusione, l’overtourism rappresenta una sfida significativa per molte destinazioni turistiche, ma anche un’opportunità per ripensare il modello di sviluppo turistico in chiave più sostenibile e inclusiva. Un consiglio base di viaggio per i lettori potrebbe essere quello di esplorare destinazioni meno conosciute e di viaggiare durante la bassa stagione, contribuendo così a distribuire più equamente i flussi turistici nel corso dell’anno. Per i viaggiatori esperti, un’ulteriore riflessione potrebbe riguardare l’adozione di pratiche di turismo responsabile, come il sostegno alle economie locali e la scelta di alloggi e servizi che promuovano la sostenibilità ambientale e culturale. Questo approccio non solo arricchisce l’esperienza di viaggio, ma contribuisce anche a preservare l’unicità e l’autenticità delle destinazioni visitate.
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Ma quindi a Venezia devo pagare 15 euro in più a notte solo per dormire? Mi sembra un furto legalizzato tutto questo! In questo modo solo i ricchi potranno viaggiare.