Finalmente una mostra che unisce passato e presente! È bellissimo vedere come una struttura storica ritorni a vivere con l'arte contemporanea. Subito in lista per la mia prossima visita!
Intrise di ricordi storici e della presenza di illustri ospiti, come Papa Pio II e Galileo Galilei, le antiche stanze del Palazzo delle Papesse, insieme al cortile, al caveau, alla terrazza e all’altana sui tetti di Siena, creano l’ambiente perfetto per l’opera di Julio Le Parc e la sua inesauribile inclinazione alla sperimentazione.
L’edificio, noto anche come Palazzo Piccolomini, fu edificato a partire dal 1459 su richiesta di Caterina e Laudomia Piccolomini, sorelle di Papa Pio II.
È tuttora considerato una delle testimonianze più importanti dell’architettura rinascimentale senese.
Nel 1633, Galileo Galilei trascorse qui un periodo dopo essere stato condannato dal Sant’Uffizio. Durante la sua permanenza, l’insigne scienziato effettuò osservazioni astronomiche dalla loggia del palazzo, osservazioni che rivestirono un ruolo significativo nello sviluppo delle sue teorie meccaniche.
Riaperto al pubblico, Palazzo delle Papesse ospita dal 13 settembre al 16 marzo 2025 ‘Julio Le Parc. La scoperta della percezione’, è la più estesa esposizione personale dedicata al celebre maestro argentino mai realizzata in Italia dai tempi della sua partecipazione alla 33a Biennale di Venezia nel 1966, quando ottenne il prestigioso Gran Premio internazionale nella pittura.
La mostra è curata da Marcella Beccaria in collaborazione con Julio Le Parc e il direttore artistico del suo studio, Yamil Le Parc, ed è prodotta da Opera Laboratori con la partecipazione di diverse istituzioni culturali.
Disposta su due piani in un percorso libero che accentua sale tematiche, l’esposizione raccoglie oltre 80 opere realizzate a Parigi, in Francia, partendo dai suoi iniziali lavori a Buenos Aires, in Argentina, fino a creazioni recenti e nuove. Più di 60 anni di carriera, spaziando dai lavori geometrici in bianco e nero alle opere cinetico-luminose, dalle sculture ai celebri dipinti, tracciano l’unicità e l’ampiezza di una ricerca orientata a stimolare la percezione e il coinvolgimento del pubblico. Pioniere dell’arte cinetica e dell’Op Art, sin dagli inizi Le Parc ha operato con la luce e il movimento e il suo spirito sperimentale lo ha condotto a identificare uno spettro di 14 colori come base per la sua indagine pittorica. L’artista argentino utilizza questi colori in purezza, come fossero porzioni di un arcobaleno, che si muovono creando geometrie inedite e sorprendenti.
Senza seguire un rigido ordine cronologico, l’esposizione è organizzata secondo serie tematiche che marcano il percorso dell’artista e accoglie i visitatori con Sphere verte (2016). Questa opera recente, collocata all’ingresso del quattrocentesco Palazzo delle Papesse, è un massiccio corpo sospeso e la sua geometria instabile composta da una miriade di tessere di plexiglass verde, che riflettono la luce, altera lo spazio circostante.
Con questa inaugurazione – spiega Beppe Costa, presidente e amministratore delegato di Opera Laboratori – desideriamo dare avvio a un cammino di rinascita culturale che consegnerà al cuore di Siena mostre d’arte internazionali ed eventi dentro a una struttura del XV secolo, che per molti anni è stata un rilevante centro d’arte contemporanea.
Lo scopo è quello di costruire un legame tra il passato e il futuro, guardando con ottimismo alle nuove generazioni e portando beneficio ai territori e alle loro comunità. Dedichiamo la mostra a Daniele Petrucci, che ha sempre avuto fede nell’impulso intrinseco di questo prezioso gioiello.
Il Palazzo delle Papesse a Siena rinasce come centro d’arte internazionale grazie a Opera Laboratori. L’inaugurazione della mostra di Julio Le Parc celebra la fusione tra passato e futuro, tra storia e arte contemporanea. Questo prestigioso palazzo, dove vissero Papa Pio II – il cui edipo venne commissionato proprio dalle sorelle Caterina e Laudomia – e Galileo Galilei, che qui fece le sue prime osservazioni cosmologiche quando venne condannato dal Sant’Uffizio del 1633, resuscontenitore di esperienze storiche di grande rilievo.
Essendo stato già un centro d’arte contemporanea, Opera Laboratori ha acquistato il Palazzo delle Papesse a giugno da Banca d’Italia e ora è pronta a farlo diventare una nuova dimora d’arte a respiro internazionale.
Una rinascita culturale – secondo quanto spiega Beppe Costa – per costruire un varco tra passato e futuro. E avviare il nuovo ciclo sarà la mostra: ‘Julio Le Parc. La scoperta della percezione’, è visitabile da ormai a metà marzo, la più grande esposizione monografica dell’artista argentino mai messa in scena in Italia dal tempo della Biennale di Venezia nel ’66, quando vinse il Gran Premio internazionale di pittura. Attualmente accoglie quasi 80 opere di Le Parc, con altre pronte ad aggiungersi presto. In essa si intrecciano passato e presente, luci e movimenti che dialogano con affreschi sui soffitti.
“Se Galilei, con tutte le sue sperimentazioni, ci ha impartito qualcosa, è che abbiamo voluto instaurare una convivenza tra l’arte moderna e un palazzo classico” – prosegue Costa. Un onore per Opera Laboratori avere all’inaugurazione Julio Le Parc, artista del 1928, considerato un pioniere dell’arte cinetica e dell’Op art. A fargli da compagni, il figlio Yamil, direttore dello studio del padre, e la curatrice della mostra, Marcella Beccaria: “Tornare in Italia è un’emozione intensa – afferma Le Parc – perché ha avuto un ruolo significativo nella mia opera. Anche esporre i miei lavori nelle stanze di Galilei è emozionante: in lui sono coesistiti scienza e intolleranza”.
Visitare il Palazzo delle Papesse durante la mostra di Julio Le Parc rappresenta un’opportunità irripetibile per esplorare la fusione tra passato e presente, tra storia e arte contemporanea. Per i visitatori occasionali, che si raccomanda di riservare un’intera giornata alla visita di Siena, scoprendo non solo il Palazzo delle Papesse ma anche le altre bellezze della città, come il Duomo e Piazza del Campo.
Per i viaggiatori più esperti, suggeriamo di approfondire maggiormente l’arte cinetica e l’Op Art, magari visitando altre mostre o musei legati a queste correnti artistiche. Inoltre, partecipare a uno dei numerosi eventi culturali organizzati a Siena durante l’anno può arricchire ulteriormente l’esperienza del viaggio.
In conclusione, la riapertura del Palazzo delle Papesse e la mostra di Julio Le Parc costituiscono un’occasione unica per definire come l’arte possa costruire ponti tra differenti epoche, stimolando percezioni e approfondendo il nostro know-how culturale. Buon viaggio e buona scoperta!
Finalmente una mostra che unisce passato e presente! È bellissimo vedere come una struttura storica ritorni a vivere con l'arte contemporanea. Subito in lista per la mia prossima visita!
Sì, però speriamo che non rovinino il palazzo con tutte queste installazioni moderne. Un luogo con tanta storia dovrebbe essere preservato con più attenzione.
Beh, ma pensate davvero che Galileo avrebbe avuto qualcosa da ridire? Era un innovatore, sicuramente apprezzerebbe l'arte cinetica!
Mi piace come Le Parc utilizzi i colori come porzioni di un arcobaleno. Ma la domanda rimane: vale davvero il prezzo del biglietto?
Secondo me sì, è una delle maggiori esposizioni su Le Parc mai viste in Italia. Oltre 80 opere disposte in modo tematico! Se non è abbastanza, non so cosa lo sia.
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