Davvero interessante! Finalmente un progetto che valorizza la nostra storia geologica. Speriamo solo che i fondi siano stati usati bene e non si tratti dell’ennesima opera incompiuta.
Il progetto “Un sentiero, due plutoni, tre comuni” rappresenta un’iniziativa innovativa nel panorama del turismo escursionistico italiano. Finanziato con un bando GAL, il progetto coinvolge i comuni di Campiglia Cervo, Miagliano e Sagliano Micca, e mira a valorizzare le caratteristiche geologiche uniche della Valle Cervo. In particolare, l’itinerario si sviluppa attorno alla presenza di due plutoni, formazioni rocciose create dalla solidificazione del magma circa 30 milioni di anni fa. Questi plutoni sono situati nelle aree di Balma e Miagliano, dove si trovano rispettivamente la sienite e la tonalite, rocce di grande interesse sia storico che scientifico.
Il finanziamento del GAL ha permesso la sistemazione del percorso sentieristico, l’installazione di pannelli informativi e la realizzazione di nuove infrastrutture come il chiosco della Balma a Campiglia e l’ampliamento dell’anfiteatro all’aperto di Miagliano. Questo intervento non solo migliora l’offerta turistica della zona, ma promuove anche la collaborazione tra amministrazioni pubbliche, con un co-finanziamento di circa 270mila euro su un investimento totale di 300mila euro.
In parallelo, la Valle Cervo ha visto l’inaugurazione del “Cammino che Unisce”, un anello sentieristico di circa 20 km che attraversa antiche borgate e boschi millenari. Questo percorso, ideato dal Comune di Campiglia in collaborazione con ViaggieMiraggi, è stato pensato per appassionati di trekking e amanti del turismo lento. Il cammino tocca circa 20 borgate in pietra e offre un’immersione completa nella storia e nella natura della valle.
Eventi e incontri hanno accompagnato l’inaugurazione del percorso, tra cui presentazioni di libri, concerti e cammini di gruppo. Il “Cammino che Unisce” è stato presentato anche a Milano e Torino, con l’obiettivo di attrarre un pubblico più ampio e promuovere il turismo responsabile.
Il “Cammino che Unisce” è il risultato di una stretta collaborazione tra numerosi enti locali e organizzazioni. Il progetto è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e vede come capofila il Consorzio Sociale Il Filo da Tessere. Tra i partner figurano la Fondazione Opera Pia Laicale San Giovanni d’Andorno, il Consorzio Alpi Biellesi, ViaggieMiraggi Soc coop, Noisy Vision ETS, e il Comune di Campiglia, oltre a una serie di enti sostenitori come Oasi Zegna e Fondazione Biellezza.
Il percorso è accessibile tutto l’anno e adatto a camminatori di tutte le età. Offre 18 punti di interesse storico-culturale-naturalistico, tra cui cave di sienite, ville ottocentesche, chiese e mulattiere. Il cammino permette di scoprire la flora e la fauna locali, nonché le testimonianze architettoniche e storiche che caratterizzano la valle.
Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di pianificare la visita durante uno degli eventi organizzati in Valle Cervo. Questi momenti offrono l’opportunità di scoprire il territorio in modo approfondito e di partecipare a iniziative culturali e naturalistiche. Non dimenticate di portare con voi un equipaggiamento adeguato per il trekking, poiché alcuni tratti del percorso possono essere impegnativi.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare le varianti del percorso “Cammino che Unisce” e di dedicare del tempo alla visita delle cave di sienite della Balma. Questi luoghi offrono uno spaccato unico della geologia e della storia locale, e rappresentano una sfida interessante per chi ama il trekking e l’avventura.
In conclusione, la Valle Cervo offre un’esperienza di viaggio unica, dove la storia geologica si intreccia con la bellezza naturale e la cultura locale. Che siate camminatori esperti o semplici appassionati di natura, questo territorio saprà regalarvi emozioni indimenticabili e scorci di rara bellezza.
Davvero interessante! Finalmente un progetto che valorizza la nostra storia geologica. Speriamo solo che i fondi siano stati usati bene e non si tratti dell’ennesima opera incompiuta.
Sì, ma il solito spreco di soldi pubblici! Non potevano usare quei 300mila euro per qualcosa di più utile? La gente ha problemi veri, non passeggiate sui plutoni.
Mah, non vedo dove sia il problema. Un progetto turistico ben fatto può portare guadagni a lungo termine e migliorare l'economia locale. La geoturismo è una nicchia in crescita!
Ma a chi interessa vedere delle rocce vecchie di milioni di anni? Sembra una cosa da nerd! Piuttosto, investiamo in infrastrutture per le città.
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