L’eco di tempi remoti riverbera tra valli e villaggi, tessendo trame di silenzi e arcani che si fondono con la storia e le tradizioni locali. Un’esplorazione di queste narrazioni ancestrali, tramandate di padre in figlio, regala una prospettiva originale sul tesoro culturale e paesaggistico di territori densi di fascino.
L’Associazione Culturale Tellanda ha recentemente pubblicato il libro “Le storie del Silenzio”, un’opera che invita a riscoprire le radici di un mondo dove il silenzio era il protagonista. Un mondo che possiamo ancora oggi ritrovare percorrendo sentieri isolati e visitando luoghi dove la presenza umana è quasi svanita. Queste storie, narrate durante le lunghe serate invernali, rappresentavano un modo per rompere la quiete e mantenere vivo il ricordo di uomini e donne che hanno plasmato il nostro immaginario collettivo. Per rendere più accessibili queste narrazioni, l’associazione propone otto itinerari tematici, ognuno dei quali esplora un aspetto specifico del folklore locale.
La Toscana, scrigno di tesori nascosti, offre un’esperienza unica attraverso i suoi ponti storici. Queste strutture, oltre ad essere meraviglie architettoniche, sono testimoni di secoli di storia e leggende. Il Ponte della Maddalena, noto anche come Ponte del Diavolo, a Borgo a Mozzano, con le sue arcate asimmetriche, segna l’ingresso in Garfagnana. La leggenda narra che fu costruito con l’aiuto del diavolo, ingannato dagli abitanti del villaggio. Un altro luogo intriso di mistero è il Ponte della Pia, nella Montagnola Senese, legato alla figura di Pia de’ Tolomei, la nobildonna senese citata da Dante nella Divina Commedia. Si narra che nelle notti più buie il suo fantasma, vestito di bianco, appaia sul ponte.
Per gli amanti dell’avventura, il Ponte Sospeso delle Ferriere, nella Montagna Pistoiese, offre un’esperienza indimenticabile. Con i suoi 227 metri di lunghezza e quasi 40 metri di altezza, collega due versanti del torrente Lima. Costruito in soli due anni da Vincenzo Douglas Scotti, detenne il primato di ponte pedonale sospeso più lungo del mondo fino al 2006. Lungo la via Francigena, nei pressi di Pontremoli, si erge il Ponte romanico di Groppodalosio, risalente al 1574. Immerso nel contesto dei boschi di castagni della “Valle Oscura”, l’arcata di 16 metri del ponte consente l’attraversamento del fiume Magra, connettendo così Groppodalosio a Casalina. Infine, impossibile non citare Ponte Vecchio a Firenze, simbolo della città e uno dei ponti più famosi al mondo, scampato miracolosamente alla distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale.
Esplorare le storie del silenzio e i ponti storici offre un’immersione profonda nel patrimonio culturale e paesaggistico di un territorio. Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di iniziare con una visita guidata ai borghi medievali e ai ponti più accessibili, lasciandosi trasportare dalle leggende e dai racconti locali. Un consiglio prezioso è quello di documentarsi in anticipo sulle tradizioni e le usanze del luogo, per apprezzare appieno la ricchezza culturale del territorio.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di avventurarsi lungo i sentieri meno battuti, alla scoperta di luoghi isolati e poco conosciuti. Un’esperienza unica potrebbe essere quella di partecipare a un’escursione notturna, per ascoltare i suoni della natura e immergersi completamente nell’atmosfera magica dei luoghi.
Questi viaggi non sono solo un’occasione per ammirare la bellezza dei paesaggi e delle architetture, ma anche per riflettere sul nostro rapporto con il passato e con la natura. Ci invitano a riscoprire il valore del silenzio, dell’ascolto e della memoria, elementi fondamentali per comprendere la nostra identità e il nostro posto nel mondo.
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Che bello questo articolo! Mi fa venire voglia di partire subito per la Toscana e perdermi tra quei ponti antichi. La storia e la natura si fondono in un connubio perfetto.
Bah, solita retorica sui borghi italiani. Sempre le stesse cose, Toscana, silenzio, tradizioni... niente di nuovo sotto il sole. E poi, 'storie del silenzio'? Ma che vuol dire?
L'idea degli itinerari tematici proposti dall'associazione Tellanda mi sembra davvero interessante. Un modo intelligente per valorizzare il folklore locale e renderlo accessibile a tutti.
Il Ponte del Diavolo mi ha sempre affascinato. Ma è vero che è stato costruito con l'aiuto del diavolo? Non ci credo molto, però la leggenda è suggestiva! Magari andrò a visitarlo la prossima volta che sarò in Garfagnana. Spero di incontrare il diavolo!
Mah, tutti a esaltare il silenzio. Ma il silenzio non è mica sempre una cosa positiva. A volte è solo assenza di dialogo e di confronto. Bisogna stare attenti a non idealizzarlo troppo.