La via Appia, conosciuta anche come “Regina Viarum”, è stata recentemente dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, diventando così il 60° sito italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento. La decisione è stata presa durante la 46esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi. Questo importante riconoscimento è stato promosso dal Ministero della Cultura e rappresenta un traguardo significativo per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale italiano.
Bitonto, una delle città attraversate dalla via Appia, è inclusa nella mappa configurata dall’Unesco. Questo offre un’opportunità unica per valorizzare la storia e l’identità della città, oltre a potenziali benefici economici derivanti dal turismo culturale. Bitonto, pur non avendo una Cattedrale romanica, vanta una rete museale e beni culturali di straordinaria importanza. Studi recenti hanno individuato dodici nuclei abitativi lungo l’area extraurbana ad ovest della città, suggerendo una scelta abitativa strategica per motivi di difendibilità e facilità di comunicazione con i centri vicini.
L’antica Bitonto aveva un tracciato viario incredibile. La via Minucia, che originava a Canosa, passava per Bitonto e proseguiva verso Bari, parallelamente alla Lama Balice, fino a Egnazia e Brindisi. Questo percorso è stato immortalato anche da Orazio nel suo viaggio raccontato nella satira I, 5. Altre vie importanti includevano la via Gellia, che si dirigeva verso Ceglie, e la via Traiana, che collegava Ruvo a Bitonto. Quest’ultima è identificabile con la carrozzabile a sud della SP 231 e attraversa diverse località di interesse storico e archeologico.
I rinvenimenti di età preromana e romana lungo la via Traiana, a nord-ovest di Bitonto, e lungo la via Megra, a sud-ovest del centro urbano, testimoniano la ricchezza storica della regione. La zona sud-ovest di Bitonto, in particolare, mostra segni di frequentazione fin dall’età preistorica, con attestazioni che risalgono all’età del ferro e all’età arcaica in località come Torre del Carmine e Malnome-Ad Veneris. Questi siti facevano parte di un sistema abitativo composto da nuclei sparsi lungo le principali vie di comunicazione.
L’Italia è il paese con il maggior numero di siti Unesco al mondo, con un totale di 60 siti patrimonio dell’umanità. La recente aggiunta della via Appia, lunga 800 chilometri, è un riconoscimento della sua importanza storica e culturale. Secondo l’Unesco, la via Appia è “la più antica e importante delle grandi strade costruite dagli antichi romani”. Questo riconoscimento non solo valorizza il patrimonio italiano, ma rappresenta anche un incentivo significativo per il turismo culturale.
A livello globale, la Cina segue l’Italia con 59 siti Unesco, tra cui l’Asse Centrale di Pechino e il Deserto di Badain Jaran, aggiunti quest’anno. La Germania, con 54 siti, ha recentemente aggiunto il Schwerin Residence Ensemble, composto da 38 edifici, tra cui il castello di Schwerin. La Francia e la Spagna completano la top five con rispettivamente 53 e 50 siti. La lista Unesco include attualmente 1.223 monumenti in 168 paesi, e ogni nuova aggiunta rappresenta una spinta al turismo grazie all’etichetta di patrimonio dell’umanità.
Per i viaggiatori occasionali, visitare la via Appia rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella storia antica e scoprire le meraviglie archeologiche lungo il percorso. Consigliamo di pianificare il viaggio in modo da includere tappe significative come Bitonto, dove è possibile esplorare la rete museale e i siti archeologici recentemente scoperti. Non dimenticate di portare con voi una guida dettagliata per apprezzare appieno la ricchezza storica e culturale della regione.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di approfondire la conoscenza delle vie secondarie che si diramano dalla via Appia, come la via Traiana e la via Minucia. Questi percorsi offrono una prospettiva unica sulla vita e la cultura dell’antica Roma, con numerosi siti archeologici meno conosciuti ma altrettanto affascinanti. Inoltre, considerare l’idea di percorrere a piedi o in bicicletta tratti della via Appia per un’esperienza di viaggio più autentica e immersiva.
In conclusione, la dichiarazione della via Appia come Patrimonio dell’Umanità è un riconoscimento della sua importanza storica e culturale, non solo per l’Italia ma per il mondo intero. Questo traguardo offre nuove opportunità per il turismo culturale e la valorizzazione del patrimonio storico, invitando i viaggiatori a riscoprire le meraviglie dell’antica Roma lungo uno dei suoi percorsi più iconici. Buon viaggio!
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Finalmente! La via Appia è un tesoro del nostro patrimonio culturale. Era ora che l'Unesco la riconoscesse.
Sì, è vero, ma quanti soldi questo porterà effettivamente a Bitonto? Speriamo che non restino solo promesse.