La rilevanza dei Borghi più belli d’Italia nel panorama nazionale e internazionale è stata recentemente evidenziata da uno studio condotto da Deloitte in collaborazione con l’Associazione dei Borghi più belli d’Italia. Questi piccoli centri, veri e propri gioielli di storia, cultura, e paesaggio, hanno dimostrato di essere non solo custodi di un patrimonio inestimabile ma anche significativi motori economici per il Paese. Con oltre 8,8 milioni di visitatori nel 2022, di cui il 37% provenienti dall’estero, e un contributo al PIL nazionale stimato in oltre 5 miliardi di euro, i borghi rappresentano una componente vitale dell’attrattiva turistica italiana.
Nonostante il loro indiscusso fascino e il contributo economico, questi centri affrontano la sfida dello spopolamento, con una riduzione media della popolazione residente significativamente superiore alla media nazionale. Tuttavia, la digitalizzazione e la diffusione del lavoro da remoto emergono come fattori chiave per invertire questa tendenza, offrendo nuove opportunità per il rilancio e lo sviluppo sostenibile di queste aree.
L’Associazione dei Borghi più belli d’Italia, attiva dal 2002, si impegna costantemente nella valorizzazione delle ricchezze enogastronomiche, storiche, artistiche e paesaggistiche dei borghi, promuovendo iniziative come la digitalizzazione e il lavoro flessibile per contrastare lo spopolamento. Iniziative come la piattaforma Mercato, che consente a oltre 9mila produttori locali di commercializzare i propri prodotti, e il museo digitale, accessibile virtualmente, sono esempi concreti di come la tecnologia possa favorire la scoperta e l’apprezzamento di questi luoghi.
La copertura della banda ultra larga, che ha raggiunto il 63,9% nei borghi, si rivela un dato incoraggiante per supportare la transizione verso un’economia più digitale e inclusiva. Questo aspetto, unito alla crescente propensione al lavoro da remoto, evidenziata da dati Inapp che mostrano come una significativa percentuale di lavoratori sarebbe disposta a trasferirsi in contesti meno densamente popolati, sottolinea il potenziale dei borghi come destinazioni ideali per un nuovo stile di vita digitale e connesso.
Il turismo nei Borghi più belli d’Italia ha sostenuto nel 2022 oltre 90.000 occupati, con un impatto significativo sui settori dell’alloggio, della ristorazione, del commercio e dei trasporti. La spesa diretta derivante dalle presenze turistiche è stata stimata in circa 4,6 miliardi di euro, a cui si aggiungono oltre 9 miliardi di euro di spesa indiretta e indotta, per un totale di circa 13,8 miliardi di euro di spesa complessiva generata in Italia. Questi dati sottolineano l’importanza di strategie mirate per la promozione e lo sviluppo dei borghi, non solo come destinazioni turistiche ma anche come centri di vita e lavoro sostenibili.
Il fenomeno dello spopolamento, tuttavia, rappresenta una minaccia seria per la vitalità di questi centri. La popolazione residente nei Borghi più belli d’Italia si stima che continuerà a diminuire, rendendo imperativo l’adozione di politiche efficaci per incentivare il ripopolamento e la valorizzazione economica e culturale di queste aree.
In conclusione, i Borghi più belli d’Italia offrono un contributo inestimabile al patrimonio culturale e economico del Paese, rappresentando non solo destinazioni turistiche di eccellenza ma anche potenziali hub di innovazione e sviluppo sostenibile. La digitalizzazione e il lavoro da remoto emergono come leve strategiche per contrastare lo spopolamento e promuovere una nuova vitalità in queste aree. Per chi si appresta a visitare questi luoghi, il consiglio è di approfondire la conoscenza delle storie e delle tradizioni locali, contribuendo così a un turismo più consapevole e rispettoso delle comunità ospitanti.
Per i viaggiatori esperti, esplorare i borghi più remoti e meno conosciuti può offrire esperienze uniche e autentiche, lontane dalle rotte turistiche più battute. L’adozione di uno stile di viaggio lento e sostenibile non solo arricchisce l’esperienza personale ma supporta anche lo sviluppo economico locale, in linea con i principi di un turismo responsabile e di qualità.
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