Il “Cammino dei Briganti” rappresenta una nuova e affascinante opportunità per scoprire la Sicilia attraverso un itinerario storico-naturalistico che si snoda dal Parco delle Madonie al Parco dei Nebrodi. Questa iniziativa nasce dall’idea di Vincenzo Asero, docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania e esperto di turismo, e Giovanni Nicolosi, guida naturalistica madonita. Il percorso attraversa i comuni di San Mauro Castelverde, Gangi, Sperlinga, Nicosia, Troina, Capizzi e Cesarò, seguendo un itinerario che rievoca la memoria storica dai primi anni dopo l’Unità d’Italia fino all’assedio di Gangi da parte del prefetto Cesare Mori nel 1926.
Il cammino si propone di rileggere i fatti, i luoghi e i personaggi del brigantaggio, reinterpretandoli nella prospettiva dell’Heritage Tourism. Questo fenomeno di turismo mira alla conoscenza storica e alla valorizzazione del patrimonio culturale di un territorio e della sua comunità. Attraverso la narrazione e la fruizione di siti naturalistici e storicamente significativi, il turismo diventa uno strumento di conservazione del passato e di promozione della memoria comunitaria.
Il percorso del “Cammino dei Briganti” si estende per 105 km, iniziando a San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo, e terminando a Cesarò, in provincia di Messina. L’itinerario attraversa i comuni di Gangi, Sperlinga, Nicosia, Troina e Capizzi, offrendo ai visitatori l’opportunità di scoprire luoghi, episodi e personaggi legati alle vicende dei famigerati briganti maurini, banditi che funestarono la Sicilia nella seconda metà dell’Ottocento e che occuparono le cronache dei giornali, incluso il The New York Times.
La guida turistica del cammino, presentata il 21 luglio a San Mauro Castelverde, è strutturata in tappe e mappata dagli autori. L’obiettivo è quello di riflettere sull’importanza del patrimonio culturale come rappresentazione degli elementi identitari di un territorio, in chiave turistica. Giovanni Nicolosi sottolinea come il percorso sia stato reso fruibile per gli appassionati di trekking, offrendo un’esperienza turistica arricchita dalla narrazione storica.
Nel giugno 2024 è stata pubblicata la sesta edizione aggiornata della guida del “Cammino dei Briganti”, che comprende 128 pagine con percorsi aggiornati, nuove varianti, strutture ricettive aggiornate e mappe tappa per tappa. La guida è disponibile presso l’ufficio salvacondotti di Sante Marie, Casale Le Crete, tra Scurcola e Tagliacozzo, oltre che in varie librerie e negozi di alimentari locali.
Il cammino è percorribile in sette giorni, con quote medie tra 800 e 1300 metri. Partendo e arrivando a Sante Marie, il percorso attraversa la Marsica e il Cicolano, terre di boschi e montagne ricche di storie di briganti. Il territorio attraversato è un confine storico tra l’Abruzzo e il Lazio, lo Stato Pontificio e il Regno Borbonico. I briganti, spesso paragonati ai partigiani, lottavano contro l’invasione sabauda e vivevano in clandestinità.
Il cammino offre un’esperienza di viaggio a piedi da paese a paese, con tappe attrezzate e la possibilità di pernottare in piccole strutture familiari o di vivere in tenda. La guida e la mappa ufficiale, pubblicata nel 2019 da Edizioni Il Lupo, sono strumenti indispensabili per orientarsi lungo il percorso.
Il “Cammino dei Briganti” in Sicilia è un esempio di come il turismo possa contribuire alla conservazione del patrimonio culturale e alla rappresentazione dell’identità di un territorio. Il volume curato da Vincenzo Asero e Giovanni Nicolosi, realizzato nell’ambito del progetto di ricerca nazionale “Il brigantaggio rivisitato. Narrazioni, pratiche e usi politici nella storia dell’Italia moderna e contemporanea”, punta a far conoscere e scoprire luoghi, episodi e personaggi legati alle vicende della banda maurina.
Il percorso storico della memoria si sviluppa dai primi anni dopo l’Unità d’Italia fino all’assedio di Gangi del 1926, offrendo ai visitatori l’opportunità di esplorare nascondigli, sedi di stragi ed eccidi, zone di razzia e vie di fuga. Attraverso boschi e montagne, il viaggio racconta eventi e protagonisti, lambendo paesi e trascendendo le ripartizioni amministrative dell’isola.
Per i viaggiatori occasionali, il “Cammino dei Briganti” rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella storia e nella natura della Sicilia. Consigliamo di pianificare il viaggio con attenzione, prenotando in anticipo le strutture ricettive e portando con sé una guida dettagliata e una mappa aggiornata. È importante affrontare il cammino senza fretta, prendendosi il tempo per riflettere e apprezzare le bellezze del territorio.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare le varianti del percorso, come l’anello di Cartore o la salita al Monte Velino. Queste varianti offrono sfide aggiuntive e panorami mozzafiato, ideali per chi è allenato e preparato a percorrere sentieri difficili. Ricordate di portare con voi strumenti utili come forbici per tagliare rovi e ortiche e di contribuire alla manutenzione del cammino, dimostrando generosità e solidarietà con le comunità locali.
In conclusione, il “Cammino dei Briganti” non è solo un viaggio fisico, ma anche un viaggio nella memoria storica e culturale della Sicilia. È un’opportunità per riflettere sull’importanza del patrimonio culturale e per contribuire alla sua conservazione attraverso il turismo responsabile. Buon viaggio!
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Che bell'iniziativa! Finalmente un modo per scoprire la vera storia della Sicilia mentre si fa trekking. Spero di poterci andare presto!
Mah, tutto bello, ma celebrare i briganti mi sembra un po' eccessivo. Erano comunque dei delinquenti!