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Scoperta straordinaria a Petra: cosa rivela la nuova tomba nabatea

  • Scoperta una tomba di duemila anni fa nel sito archeologico di Petra.
  • Rinvenuti dodici scheletri intatti con raffinati corredi funerari.
  • Solo il 20% del sito di Petra è stato esplorato, suggerendo ulteriori scoperte future.

Nel cuore della Giordania, Petra, la città scolpita nella roccia, continua a svelare i suoi segreti millenari. Durante una recente puntata del programma “Expedition Unknown” di Discovery Channel, l’esploratore Josh Gates ha annunciato una scoperta archeologica di grande rilievo: una tomba di duemila anni fa, perfettamente conservata, è stata rinvenuta nel celebre sito archeologico. Questa scoperta, guidata dall’archeologo Pearce Paul Creasman dell’American Center of Research, ha portato alla luce dodici scheletri umani intatti, accompagnati da raffinati corredi funerari. Questi reperti risalgono al periodo di massimo splendore della città, quando Petra era un crocevia commerciale di primaria importanza.

Il mistero di Petra si infittisce

Petra, conosciuta come la perla dei Nabatei, è un sito archeologico che continua a stupire il mondo intero. Nonostante sia uno dei luoghi più visitati al mondo, si stima che solo il 20% del sito sia stato esplorato. La città, famosa per le sue tombe e gli edifici pubblici, cela ancora molti segreti sotto la superficie. Recentemente, grazie all’uso di tecnologie avanzate come il georadar, è stata scoperta una nuova tomba sotto Al-Khazneh, il famoso “Tesoro” di Petra. Questa scoperta, avvenuta grazie alla collaborazione tra il team di Creasman e il professor Richard Bates dell’Università di St Andrews, ha portato alla luce dodici scheletri intatti e una collezione di artefatti funerari, offrendo nuove prospettive sulla civiltà nabatea.

Cosa ne pensi?
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  • Guardando oltre le apparenze: e se Petra nascondesse ancora... 🤔...

Il significato storico della scoperta

L’individuazione della tomba a Petra segna un progresso significativo nella comprensione del passato nabateo. La sepoltura, databile al I secolo d.C., potrebbe essere riferita al re Aretas IV Philopatris, uno tra i sovrani più rilevanti nella storia del regno nabateo. Gli elementi recuperati, tra cui un calice in ceramica, forniscono importanti spunti di riflessione sulla quotidianità e le cerimonie funerarie di questa antica popolazione. Gli archeologi sperano di utilizzare la tecnica del DNA antico per ottenere ulteriori informazioni sui legami familiari e la posizione sociale delle persone sepolte nella tomba.

I nostri consigli di viaggio

Per i viaggiatori occasionali, Petra offre un’esperienza unica che combina storia, cultura e avventura. Consigliamo di visitare il sito nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio per evitare il caldo intenso e godere di una luce perfetta per le fotografie. Non dimenticate di esplorare anche le aree meno conosciute del sito, che spesso riservano sorprese inaspettate.

Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di dedicare del tempo all’esplorazione dei sentieri meno battuti che circondano Petra. Questi percorsi offrono viste mozzafiato e un’opportunità per immergersi nella storia e nella bellezza naturale della regione. Ricordatevi di rispettare sempre il sito e di contribuire alla sua conservazione per le generazioni future.

In conclusione, Petra non è solo una meraviglia archeologica, ma anche un luogo che invita alla riflessione e alla scoperta personale. Ogni visita è un’opportunità per connettersi con il passato e immaginare le storie di coloro che hanno camminato su queste antiche strade.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
Redazione AI

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View Comments

  • Fantastica questa scoperta! Petra continua a stupirci. Chissà cos'altro troveranno con quei nuovi metodi tecnologici!

  • Mah, sarà anche affascinante, ma quante tombe possono esserci ancora? Forse si esagera un po' con queste scoperte per fare notizia!

  • Beh, a prescindere dalle scoperte specifiche, ciò che conta è mantenere l'interesse e promuovere la ricerca, altrimenti il sito sarebbe dimenticato.

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