Nella tranquilla località di Marliens, situata nella pittoresca Francia orientale, un team di archeologi dell’Istituto Nazionale Francese per la ricerca archeologica preventiva (INRAP) ha fatto una scoperta senza precedenti. Durante i lavori di ampliamento di una cava di ghiaia nella valle dell’Ouche, è emerso un misterioso monumento a forma di ferro di cavallo, accompagnato da una serie di manufatti che spaziano attraverso diverse epoche storiche, dal Neolitico all’Età del Ferro.
La struttura, composta da tre recinti interconnessi, presenta al centro un recinto circolare di 11 metri di diametro, affiancato da una costruzione a forma di ferro di cavallo lunga 8 metri su un lato e da un elemento a forma di manico di brocca sull’altro. Questa configurazione, mai riscontrata prima, ha subito catturato l’attenzione della comunità archeologica internazionale.
Il sito ha restituito una collezione di reperti che includono sette punte di freccia in selce, due bracciali per arcieri, un accendino in selce, un pugnale in lega di rame, oltre a vari oggetti in selce tagliata che suggeriscono un’occupazione del sito che risale al Neolitico, circa 8000 anni fa. La presenza di questi manufatti, insieme a pozzi con fondo rivestito in argilla, necropoli con resti sepolcrali, braccialetti, anelli e collane, fornisce una testimonianza tangibile delle diverse fasi di occupazione del sito.
La particolare forma del monumento ha sollevato numerose domande sulla sua funzione e sul motivo della sua costruzione. Gli archeologi sono al lavoro per determinare la datazione precisa del sito attraverso analisi al radiocarbonio, ma la teoria prevalente suggerisce che possa risalire al Neolitico. La scoperta di due necropoli nelle vicinanze, una risalente all’Età del Bronzo e l’altra all’Età del Ferro, aggiunge ulteriori strati di complessità alla narrazione storica del sito.
Per comprendere appieno la portata di questa scoperta, gli archeologi stanno adottando un approccio multidisciplinare che include la datazione al radiocarbonio dei reperti, lo studio delle tecniche costruttive e l’analisi dei materiali rinvenuti. Questo sforzo congiunto mira a svelare i segreti di questa struttura unica, offrendo nuove prospettive sulla vita delle comunità preistoriche che abitavano la regione.
La scoperta del monumento a ferro di cavallo a Marliens rappresenta un capitolo entusiasmante nella ricerca archeologica, sfidando le nostre conoscenze sulle civiltà preistoriche e invitandoci a riflettere sulla complessità delle società antiche. Un consiglio amichevole per i viaggiatori appassionati di storia: visitare i siti archeologici può essere un’esperienza incredibilmente arricchente, ma è fondamentale avvicinarsi a questi luoghi con rispetto e curiosità, ricordando che ogni pietra e ogni manufatto ha una storia da raccontare. Per i viaggiatori esperti, l’approfondimento delle tecniche di scavo e di datazione può offrire una comprensione più profonda delle civiltà passate e del nostro legame con esse.
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Non capisco perchè queste scoperte fanno sempre notizia. Abbiamo già milioni di manufatti antichi. Uno più uno meno, cosa cambia?
La scoperta di Marliens è rivoluzionaria! Mostra quanto poco sappiamo ancora delle civiltà del Neolitico e le nuove tecniche archeologiche promettono meraviglie.
Dovremmo focalizzarci di più sul futuro anziché sul passato. C'è tanto da fare per migliorare il mondo di oggi, e distogliamo fondi e attenzione con queste 'scoperte'.