La Sardegna, terra colma di segreti inaspettati, non si limita a offrire spiagge vergini e mari trasparenti, ma custodisce un tesoro di inestimabile valore artistico, storico e culturale. In previsione del 21 aprile 2025, con un clima incerto che spinge a privilegiare spazi riparati, i musei sardi aprono le loro porte per regalare un’avventura memorabile attraverso epoche e molteplici espressioni artistiche. Questo percorso, che si sviluppa da Sassari a Caprera, si impregna di una dimensione spirituale, invitando il visitatore a un’intima meditazione.
Il viaggio inizia a Sassari, dove il Museo Nazionale “G. A. Sanna” custodisce collezioni che raccontano la storia della Sardegna, dalla preistoria ai giorni nostri. Il nuovo allestimento propone una lettura inedita di reperti archeologici, manufatti etnografici e creazioni artistiche. La Pinacoteca nazionale, a sua volta, espone dipinti di Giuseppe Biasi e incisioni di Mario Delitala, tra cui spicca il “Cristo al pretorio” del 1937, insieme a opere di Maria Lai e Costantino Nivola.
Spostandosi verso Porto Torres, l’Antiquarium Turritano mette in mostra il mosaico di Orfeo e l’esposizione “Conchiglie all’Antiquarium”, una collezione di conchiglie provenienti da ogni parte del mondo. L’escursione culmina a Caprera, nel Compendio Garibaldino, dove l’antico mulino a vento di Giuseppe Garibaldi conserva strumenti usati nell’attività agricola, come il torchio utilizzato per la spremitura delle olive. Il Memoriale Giuseppe Garibaldi, situato all’interno della fortezza sabauda, offre un’esperienza immersiva nella vita dell'”eroe dei due mondi” attraverso sale multimediali e un punto di osservazione panoramico sull’Arcipelago.
Anche Cagliari promette un’esperienza culturale intensa. La Galleria Comunale d’Arte propone un itinerario nel Novecento italiano, esponendo opere di Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Sironi, Depero, Severini, Carrà, Giorgio Morandi, Mino Maccari e Francesco Ciusa. A Palazzo di Città, la mostra “Memoria e visioni” analizza l’identità artistica sarda dal 1859 agli anni Ottanta, presentando opere raramente esposte. Il museo d’arte siamese “Stefano Cardu” è uno scrigno che racchiude argenti, porcellane, armi cerimoniali, manoscritti e tempere di inestimabile valore.
Questo percorso sardo non è solo una scoperta di arte e storia, ma anche un’opportunità per esplorare il proprio io interiore. Il misticismo, inteso come ricerca di un significato profondo dell’esistenza, si intreccia con la bellezza dei luoghi e delle opere d’arte. Come affermava María Zambrano, “la mistica è una possibilità della natura umana”, una possibilità che non necessariamente attiene all’esperienza religiosa.
Il libro di Lucetta Scaraffia, “Dio non è così”, racconta le storie di otto mistiche laiche che hanno cercato il divino al di fuori della cornice religiosa tradizionale. Donne libere e coraggiose, come Catherine Pozzi, Adrienne von Speyr, Banine, Élisabeth Behr Sigel, Romana Guarnieri, Simone Weil e Chiara Lubich, che hanno fatto della loro ricerca un percorso di emancipazione. Queste donne, con la loro apertura spirituale, hanno sperimentato nuovi rapporti e nuove gerarchie, fondando movimenti, lavorando nelle fabbriche, amando senza riserve ed esercitando una professione. Ci ricordano che Dio è presente nelle piccole e grandi cose della vita, nel lavoro che facciamo e nelle relazioni che coltiviamo.
Suggerimenti per il tuo viaggio. Questo itinerario sardo è un invito a gustare ogni momento, a farsi permeare dall’atmosfera dei luoghi e ad accogliere i racconti che ogni pietra, ogni dipinto, ogni scenario è capace di rivelare. Ai visitatori meno esperti, suggeriamo di dedicare almeno un’intera giornata alla visita del Compendio Garibaldino a Caprera, per immergersi nella storia e nella natura dell’isola. Ai viaggiatori più curiosi, consigliamo di esplorare i piccoli paesi dell’entroterra, alla ricerca di chiese romaniche, affreschi e dettagli nascosti che rivelano l’anima più autentica della Sardegna.
In definitiva, questo viaggio in Sardegna è un’occasione per meditare sul senso della vita e sulla ricerca del trascendente. Similmente a quanto espresso dal gesuita Michel de Certeau, ognuno reca in sé una dimensione mistica silente. *Forse, questa escursione offrirà l’occasione per svelare quella spiritualità latente in noi. Lasciamoci rapire dall’incanto dell’arte e della natura, e prepariamoci all’eventualità di una illuminante esperienza.*
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Ma che bello! Un articolo che non si limita alle solite spiagge sarde. Finalmente qualcuno che valorizza la nostra storia e cultura!
Tutto molto interessante, ma mi sembra un po' troppo focalizzato su Garibaldi. La Sardegna ha una storia ben più antica e complessa, che meriterebbe più spazio.
Mistica laica? Ma per favore! Il divino si trova solo nella vera fede, non in queste pseudo-filosofie new age. Che tristezza ridurre la spiritualità a questo.