L’abbazia di San Pietro al Monte, situata sulle alture di Civate, è attualmente sotto esame da parte degli esperti dell’Icomos (International Council on Monuments and Sites) di Parigi. L’obiettivo è ottenere il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, un traguardo che rappresenterebbe un significativo passo avanti per la valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale del territorio lecchese.
La candidatura di San Pietro al Monte è sostenuta dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, con il contributo di 35.000 euro stanziato dalla Regione Lombardia. “L’iniziativa, nata dalla visione di Mario Romano Negri, prosegue grazie al lavoro congiunto tra la Fondazione, la Provincia di Lecco e il Comune di Civate”, ha dichiarato Mauro Piazza, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia. Questo progetto ambizioso mira a valorizzare il patrimonio artistico e monumentale di San Pietro al Monte a livello internazionale.
Il percorso per ottenere il riconoscimento UNESCO è lungo e complesso. La candidatura di San Pietro al Monte è stata inserita nella Tentative List nel 2016, e ora è in fase di valutazione da parte dell’Icomos. Se la risposta sarà positiva, il processo proseguirà con un ulteriore anno di lavoro. In caso contrario, il progetto si fermerà, ma il lavoro svolto finora avrà comunque contribuito a valorizzare il sito e altri luoghi di interesse.
Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, ha sottolineato l’importanza del contributo regionale: “I 35.000 euro assegnati sono un importante appoggio della Regione e un volano per altre regioni coinvolte”. Il progetto non riguarda solo San Pietro al Monte, ma anche altri siti benedettini come il monastero di Subiaco, le abbazie di Montecassino, Santa Maria a Farfa, San Vincenzo al Volturno, la Sacra di San Michele alle Chiuse in Val di Susa e il complesso di San Vittore alle Chiuse di Genga.
Il nucleo originario dell’abbazia di San Pietro al Monte fu costruito per volere di Desiderio, ultimo re dei Longobardi, in segno di gratitudine per la miracolosa guarigione del figlio, il principe Adelchi. Il monastero è stato ricostruito più volte tra il IX e l’XI secolo, assumendo le sembianze attuali con la basilica, le costruzioni addossate, la scalinata e l’oratorio di San Benedetto. Il complesso monumentale è vincolato dal 1912 e rappresenta una testimonianza della portata universale del monachesimo in Italia e in Europa.
La Regione Lombardia ha stanziato oltre 6 milioni di euro per finanziare 340 progetti culturali, tra cui musei, biblioteche, archivi storici, luoghi riconosciuti dall’UNESCO, itinerari culturali e aree parchi archeologici. Questo impegno dimostra la centralità della cultura nelle politiche regionali. “Come Regione, mettiamo a disposizione risorse per supportare iniziative che valorizzino il patrimonio storico-artistico della Lombardia”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Francesca Caruso.
L’Avviso Unico Cultura 2024 ha visto la partecipazione di numerose realtà, grandi e piccole, che grazie al contributo regionale potranno realizzare un’offerta culturale di alto livello. “Per la prima volta abbiamo deciso di creare un’unica grande misura per tutti gli attori del settore, soddisfando tutte le candidature ammissibili”, ha aggiunto Caruso.
Per i viaggiatori occasionali, visitare San Pietro al Monte rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella storia e nella cultura del monachesimo benedettino. Consigliamo di pianificare la visita durante i mesi primaverili o autunnali, quando il clima è più mite e il paesaggio circostante offre spettacoli naturali mozzafiato. Non dimenticate di portare con voi una guida storica per apprezzare appieno le meraviglie architettoniche e artistiche del complesso.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare anche gli altri siti benedettini menzionati nel progetto, come il monastero di Subiaco e l’abbazia di Montecassino. Questi luoghi offrono un viaggio nel tempo attraverso le radici del monachesimo in Italia e in Europa. Inoltre, considerare l’acquisto di un pass culturale regionale potrebbe permettervi di accedere a una vasta gamma di siti storici e culturali con un unico biglietto, arricchendo ulteriormente la vostra esperienza di viaggio.
In conclusione, la candidatura di San Pietro al Monte come Patrimonio dell’Umanità UNESCO non è solo un riconoscimento del valore storico e culturale del sito, ma anche un’opportunità per riflettere sull’importanza della conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico. Che siate viaggiatori occasionali o esperti, lasciatevi ispirare dalla storia e dalla bellezza di questi luoghi, e portate con voi un pezzo di questa ricca eredità culturale.
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