La Prima Anticamera dei Savoia del Palazzo Reale di Napoli, chiusa al pubblico per nove mesi, è stata finalmente riaperta, segnando un momento significativo nella storia della conservazione dei monumenti italiani. Questo evento non è solo una celebrazione del recupero di un patrimonio artistico, ma simboleggia anche la rinascita culturale e turistica di Napoli, una città che custodisce secoli di storia. Il restauro, che ha richiesto 280 giorni di lavoro intenso e la collaborazione di oltre 60 professionisti, è stato diretto dall’architetto Almerinda Padricelli e ha coinvolto un team multidisciplinare di esperti, tra cui storici dell’arte, restauratori e artigiani, con un investimento di 660 mila euro.
Il progetto di restauro è stato uno degli interventi più ambiziosi e significativi sotto la direzione di Mario Epifani, mirato a “cristallizzare” lo splendore della reggia attraverso un allestimento filologico che rispetta gli ultimi inventari redatti nel 1874 e nel 1907. L’obiettivo era restituire al Palazzo Reale la sua identità originaria, offrendo ai visitatori non solo il fasto della corte ma anche una corretta percezione della funzione di questi spazi storici.
La Prima Anticamera rappresenta il “numero zero” di questo ambizioso progetto di rilancio, finanziato dal Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” del 2022. Il restauro ha incluso il recupero di arredi lignei, lampadari e appliques, la doratura della cornice della volta e il ripristino dei tessuti dei parati, seguendo un attento lavoro di ricerca e documentazione storica. Inoltre, sono state sostituite le sete dei parati con nuovi tessuti realizzati da Rubelli Spa, e allestiti da Carli Tappezzeria, che ripropongono il disegno dei parati ottocenteschi, seguendo la traccia di fonti e foto storiche.
Il Palazzo Reale di Napoli, con la sua Prima Anticamera dei Savoia, rappresenta una testimonianza unica della storia e della cultura italiana. Questo restauro ha permesso di riportare alla luce dettagli e decorazioni che erano stati nascosti o danneggiati nel corso dei secoli, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi in un ambiente che riflette il fasto e la grandezza delle corti del passato. Il dipinto di Francesco De Mura, che decora la volta, raffigura “Il Genio Reale e le Virtù di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia”, offrendo una rara testimonianza della decorazione settecentesca del Palazzo.
Il restauro ha anche incluso il recupero di arazzi della prestigiosa manifattura francese dei Gobelins, di cui uno rappresenta “L’Aria” e l’altro, attualmente in restauro, il “Fuoco”. Questi arazzi, insieme ai mobili e agli arredi restaurati, contribuiscono a ricreare l’atmosfera e lo splendore che caratterizzavano la Prima Anticamera durante il periodo borbonico e sabaudo.
La riapertura della Prima Anticamera dei Savoia non segna solo il completamento di un restauro, ma anche l’inizio di una nuova era per il Palazzo Reale di Napoli. Questo progetto apre la strada a futuri interventi di restauro che mirano a riallestire tutte le sale dell’Appartamento di Etichetta e a restaurare le opere d’arte e gli arredi disposti lungo il percorso. L’obiettivo è far tornare il Palazzo Reale allo splendore del periodo borbonico e sabaudo, rievocando il fasto degli ultimi sovrani che vi hanno vissuto.
Il restauro della Prima Anticamera dei Savoia è un esempio emblematico di come il recupero del patrimonio culturale possa giocare un ruolo cruciale nella valorizzazione del turismo e nella promozione della cultura. Con il sostegno di finanziamenti pubblici e la collaborazione di esperti in vari campi, Napoli continua a dimostrare il suo impegno nella conservazione e nella valorizzazione del suo ricco patrimonio storico e artistico.
In conclusione, il restauro della Prima Anticamera dei Savoia al Palazzo Reale di Napoli non è solo una vittoria per gli storici dell’arte e i restauratori coinvolti, ma anche per i visitatori e i cittadini di Napoli, che ora hanno l’opportunità di riconnettersi con un pezzo importante della loro storia. Un consiglio amichevole per i viaggiatori: quando visitate luoghi di tale importanza storica e culturale, prendetevi il tempo per apprezzare non solo l’arte e l’architettura, ma anche le storie e le persone dietro questi magnifici restauri. Per i viaggiatori esperti, esplorare il Palazzo Reale di Napoli con una guida esperta può arricchire la vostra esperienza, offrendovi approfondimenti sul contesto storico e sui dettagli meno noti che potreste altrimenti perdere.
Questo restauro ci ricorda l’importanza di preservare il nostro patrimonio culturale per le future generazioni, stimolando una riflessione personale sull’impegno che ciascuno di noi può avere nel proteggere e valorizzare le bellezze che ci circondano.
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Non capisco tutto questo entusiasmo per il restauro di un Palazzo. Con tutti i problemi che ha Napoli, forse sarebbe stato meglio investire quei soldi in altro, tipo l'educazione o il turismo.