Trovo che la visita di don Gabriel sia stata una bella testimonianza di come la Chiesa stia cercando di rimanere vicina alle comunità indigene. Magari altre organizzazioni potrebbero prendere esempio.
La recente Visita Straordinaria del Consigliere Regionale per l’America Cono Sud, don Gabriel Romero, all’Ispettoria “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” di Brasile-Campo Grande (BCG), ha rappresentato un momento significativo per le comunità locali. Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, don Romero ha esplorato le case, le opere sociali e le missioni dell’ispettoria, con un focus particolare sulle attività educative e culturali. La visita ha avuto inizio il 28 ottobre a Meruri, dove il Consigliere ha incontrato i salesiani della comunità e ha visitato la scuola indigena “Sagrado Coração de Jesus”. Qui, ha condiviso momenti di dialogo con bambini e insegnanti, sottolineando l’importanza dell’educazione e dei valori culturali. La giornata si è conclusa con una Messa di accoglienza, durante la quale il popolo Boe-Bororo ha reso omaggio a don Romero con il canto tradizionale “Ararigue” e una cena comunitaria.
Il 29 ottobre, la visita è proseguita con un momento di riflessione presso il cimitero che ospita le spoglie dei missionari salesiani, tra cui il Servo di Dio, Don Rodolfo Lunkenbein. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse abbiano impedito l’accesso a un sito storico importante, la visita a Meruri si è conclusa con un incontro con studenti e animatori della comunità. Questo frangente di raccoglimento spirituale ha visto la partecipazione al Rosario Missionario e a una celebrazione liturgica che ha evidenziato l’intensa relazione tra la comunità boe-bororo e i salesiani. Successivamente, il 30 ottobre, don Romero ha visitato Primavera do Leste, dove è stato accolto dal Direttore della comunità, don Osmar Rezende, e da altri salesiani. Durante questa tappa, ha approfondito i contatti con i membri della comunità e ha esplorato il centro giovanile “Dom Bosco”, dialogando con gli educatori, i bambini e gli adolescenti che traggono beneficio dai servizi educativi e sociali offerti. La giornata si è conclusa con un’Eucaristia nella parrocchia dedicata a Nostra Signora de La Salette e una riunione con il Consiglio Pastorale.
Il 1º novembre, l’itinerario della Visita Straordinaria ha raggiunto Poxoréu, dove, in collaborazione con Lucia Voltan, la coordinatrice locale, e il parroco orionino Don Joaquim, ha partecipato a un raduno con il personale scolastico e ha ammirato la chiesa consacrata a San Giovanni Battista, all’interno della quale è custodita la reliquia del cuore del venerabile salesiano cooperatore Attilio Giordani. Serata in cui si è svolta una riunione con il progetto giovanile “Um Sonho, Uma Vida”, fortificando i legami di amicizia e sostegno che intercorrono tra i salesiani e la comunità locale di Poxoréu. Il giorno seguente, don Romero si è recato nella terra missionaria di Sangradouro, dove i Salesiani sono attivamente coinvolti a fianco delle comunità indigene Xavante. Dopo aver condiviso un pasto con la comunità, ha diretto l’inaugurazione ufficiale della visita presso il luogo salesiano, offrendo un discorso di benvenuto. Il 2 novembre, ha officiato la Messa in Ricordo dei Defunti presso il cimitero di Sangradouro prima di intraprendere una serie di dialoghi significativi con esponenti delle comunità salesiana e Xavante. Nel pomeriggio dello stesso giorno, ha incontrato i saggi eldri Xavante, favorendo un dialogo pieno di rispetto e costruito su basi costruttive.
Per i viaggiatori occasionali, visitare le comunità indigene del Brasile offre un’opportunità unica di immergersi in culture ricche di storia e tradizioni. È fondamentale avvicinarsi con rispetto e apertura mentale, partecipando a visite guidate che promuovono un dialogo autentico e costruttivo. Per i viaggiatori esperti, esplorare le missioni salesiane può offrire una prospettiva diversa sul lavoro sociale e educativo svolto in queste regioni. Considerate l’opportunità di contribuire attivamente ai progetti locali, magari attraverso il volontariato o il supporto a iniziative educative. Riflettendo su queste esperienze, si può apprezzare l’importanza del dialogo interculturale e della solidarietà, elementi chiave per un viaggio arricchente e significativo.
Trovo che la visita di don Gabriel sia stata una bella testimonianza di come la Chiesa stia cercando di rimanere vicina alle comunità indigene. Magari altre organizzazioni potrebbero prendere esempio.
Non sono molto convinto dell'efficacia di queste visite. Sembrano più un modo di fare scena che un vero impegno a lungo termine.
Sinceramente, mi chiedo quanto di tutto questo sia davvero utile per le comunità locali e quanto sia un modo per mantenere il controllo culturale su di loro.
Credo invece che qualsiasi forma di dialogo e incontro abbia valore, soprattutto in un contesto mondiale in cui spesso si ignora il diverso.
Personalmente, sarei curioso di sapere se questi incontri hanno portato a risultati tangibili per le comunità. Speriamo non siano solo belle parole e scambi di cortesie.
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