Ma davvero? Hanno messo busti romani in un corridoio rinascimentale? Non c'entra niente! Voglio vedere Botticelli, non Cicerone!
Il celebre Corridoio Vasariano degli Uffizi a Firenze si veste di nuova luce, accogliendo una straordinaria collezione di cinquanta busti romani. Queste opere, veri e propri capolavori della ritrattistica antica, sono state recuperate dai depositi del museo e collocate lungo il suggestivo percorso che attraversa Ponte Vecchio. Un’iniziativa che non solo arricchisce l’esperienza di visita, ma che rappresenta anche un importante passo avanti nella valorizzazione del patrimonio archeologico mediceo.
Questi busti, che raffigurano imperatori, imperatrici, intellettuali e figure di spicco dell’antica Roma, offrono uno spaccato affascinante sulla società e la cultura dell’epoca imperiale. Tra i volti scolpiti nel marmo, spiccano quelli di Cicerone, Augusto, Antonino Pio, Commodo, Sabina (consorte di Adriano) e Faustina (moglie di Antonino Pio). Ognuno di questi ritratti è un’opera d’arte a sé stante, capace di trasmettere la personalità e il carattere dei suoi protagonisti.
Fino al 1993, questi busti erano parte integrante dell’allestimento museale al secondo piano della Galleria degli Uffizi. Tuttavia, furono rimossi a seguito della decisione di riorganizzare l’esposizione delle sculture del museo in base alle attestazioni visive e documentali risalenti alla metà del Settecento. Questa scelta museografica, sebbene coerente con l’obiettivo di ripristinare l’assetto settecentesco, aveva relegato nei depositi alcune delle opere più significative della collezione.
Oggi, grazie all’impegno del direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde, e del curatore delle collezioni antiche, Fabrizio Paolucci, questi capolavori tornano a essere ammirati dal pubblico. La loro ricollocazione nel Corridoio Vasariano non è solo una restituzione storica, ma anche una valorizzazione culturale che permette a Firenze di confrontarsi con le grandi raccolte romane, come i Musei Capitolini.
Come ha sottolineato Simone Verde, questo allestimento rappresenta un ulteriore passo avanti nel progetto “Futuro nell’Antico”, che mira a valorizzare il collezionismo archeologico mediceo. Un progetto ambizioso che comprende anche la ricostituzione della sala dei marmi antichi al secondo piano della Galleria e dell’antico ricetto delle iscrizioni.
Il Corridoio Vasariano, costruito nel 1565 per volere di Cosimo I de’ Medici, è di per sé un’opera d’arte. Questo passaggio segreto, che collegava Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, permetteva ai signori di Firenze di spostarsi in sicurezza, senza dover attraversare le strade della città. Oggi, il Corridoio è aperto al pubblico e offre un’esperienza unica, un viaggio nel tempo che unisce il Rinascimento all’epoca romana.
La nuova esposizione dei busti romani rende questo percorso ancora più suggestivo. Camminando lungo il Corridoio, i visitatori possono ammirare i volti scolpiti nel marmo, immaginare le vite e le storie dei personaggi raffigurati, e immergersi nell’atmosfera dell’antica Roma. Un’esperienza resa ancora più coinvolgente dalla possibilità di scaricare una guida digitale completa di immagini e didascalie per ogni opera, grazie a un QR code posto all’ingresso del percorso.
La collocazione dei busti su piedistalli di diversa altezza, in linea con il gusto del diciottesimo secolo, contribuisce a creare un’atmosfera vivace e coinvolgente. Ogni dettaglio è stato curato per offrire ai visitatori un’esperienza indimenticabile, un incontro ravvicinato con la storia e l’arte.
La riapertura del Corridoio Vasariano con il nuovo allestimento di busti romani rappresenta un’occasione imperdibile per i viaggiatori che desiderano immergersi nella storia e nell’arte di Firenze.
Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di prenotare in anticipo la visita al Corridoio Vasariano, poiché l’accesso è limitato e molto richiesto. Considerate l’acquisto di un biglietto combinato che includa l’ingresso agli Uffizi e a Palazzo Pitti, per sfruttare al meglio la vostra giornata a Firenze.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di approfondire la storia del collezionismo archeologico mediceo e l’opera di Luigi Lanzi, lo studioso che selezionò e acquistò molti dei busti esposti nel Corridoio Vasariano. Questo vi permetterà di apprezzare ancora di più il valore storico e culturale di questa straordinaria collezione.
Visitare il Corridoio Vasariano significa intraprendere un viaggio nel tempo, un’esperienza che stimola la riflessione sul nostro passato e sulla nostra identità culturale. Ammirare i volti scolpiti nel marmo, immaginare le vite e le storie dei personaggi raffigurati, ci aiuta a comprendere meglio il presente e a guardare al futuro con una consapevolezza maggiore.
Ma davvero? Hanno messo busti romani in un corridoio rinascimentale? Non c'entra niente! Voglio vedere Botticelli, non Cicerone!
Finalmente! Un'iniziativa intelligente. Firenze è la culla del Rinascimento, ma le sue radici affondano nell'antichità romana. È giusto valorizzare entrambi gli aspetti.
QR code all'ingresso? Ma non potevano mettere delle audioguide decenti? Così uno si deve consumare la batteria del telefono e consumare i giga! sempre la solita storia.
Non capisco perché abbiano tolto quei busti anni fa. Meno male che qualcuno ha avuto il buon senso di riportarli dove meritano. Sarà un'esperienza magnifica.
Bellissimo! Ma i prezzi? Scommetto che ora il biglietto costerà un occhio della testa. Tanto per i turisti che se lo possono permettere. I fiorentini vedranno solo le foto...
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