Cultural Heritage Sites

Monumenti aperti a olbia: 10 luoghi da non perdere nella xxviii edizione

  • La manifestazione ritorna dopo cinque anni di assenza a causa della pandemia.
  • Coinvolgimento di oltre 200 studenti provenienti da diverse scuole di Olbia.
  • Percorso attraverso 13 siti storici tra cui il museo archeologico e la basilica di San Simplicio.
  • Due visite speciali, su prenotazione, al nuraghe di Riu Mulinu e al pozzo sacro di Sa Testa.
  • Conferenze, mostre fotografiche ed eventi collaterali nel programma.

Il Ritorno di Monumenti Aperti a Olbia

Olbia si prepara a riaprire le porte dei suoi tesori culturali in occasione della XXVIII edizione di Monumenti Aperti, un evento che celebra il patrimonio culturale della Sardegna. Dopo cinque anni di assenza, dovuti principalmente alla pandemia, la manifestazione ritorna il 25 e 26 maggio 2024, coinvolgendo oltre duecento studenti di tutte le età e provenienti da diverse scuole cittadine.

La manifestazione è organizzata dall’associazione Imago Mundi in collaborazione con il Comune di Olbia e le scuole locali. Il percorso si snoderà attraverso tredici siti di interesse storico e culturale, offrendo ai visitatori un’opportunità unica di esplorare la città e conoscere il suo passato e presente.

Tra i luoghi di interesse figurano il museo archeologico, la basilica di San Simplicio, la chiesa di San Paolo, la biblioteca Simpliciana, il foro romano, le mura puniche e molti altri. Due visite speciali, su prenotazione, saranno organizzate al nuraghe di Riu Mulinu e al pozzo sacro di Sa Testa.

L’evento è stato presentato ufficialmente il 14 maggio presso la biblioteca Simpliciana, alla presenza di Sabrina Serra, vicesindaca e assessora alla Cultura, Letizia Fraschini, archeologa e docente referente, e Rubens D’Oriano, storico e funzionario della Soprintendenza locale.

Un Percorso tra Storia e Cultura

Il percorso di Monumenti Aperti a Olbia offre una panoramica completa della ricca storia della città. Partendo dal museo archeologico, i visitatori potranno esplorare il foro romano e le mura puniche, testimonianze dell’antica presenza romana e punica nella regione.

La necropoli di San Simplicio e l’acquedotto romano di Villa Clorinda rappresentano ulteriori tappe di grande interesse storico. La basilica di San Simplicio, uno degli edifici religiosi più antichi della Sardegna, e la chiesa di San Paolo offrono uno sguardo sulla spiritualità e l’architettura religiosa della città.

Due visite fuori porta, su prenotazione, permetteranno di esplorare il nuraghe di Riu Mulinu e il pozzo sacro di Sa Testa, due siti di grande rilevanza archeologica che testimoniano la presenza delle antiche civiltà nuragiche.

Oltre alle visite guidate, il programma prevede una serie di eventi collaterali, tra cui conferenze, mostre fotografiche, escursioni nel golfo di Olbia e concerti. In particolare, l’archeologo Rubens D’Oriano terrà una conferenza sull’Olbia punica presso il museo archeologico, mentre due mostre fotografiche saranno allestite dall’associazione Argonauti e dalla Società dello stucco.

Il Valore Sociale di Monumenti Aperti

Uno degli aspetti più significativi di Monumenti Aperti è il suo valore sociale. L’evento non solo promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale, ma favorisce anche l’aggregazione e la partecipazione attiva della comunità locale. Gli studenti delle scuole cittadine e dell’Unitre saranno i veri protagonisti dell’evento, guidando i visitatori e raccontando la storia dei vari siti.

Sabrina Serra, vicesindaca e assessora alla Cultura, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i giovani nella gestione dei siti e nell’accoglienza dei visitatori. “L’idea di creare un percorso a piedi che parta dal museo archeologico e si snodi attraverso i vari siti della città è un modo per mettere al centro le energie dei giovani e farli diventare protagonisti attivi della manifestazione”, ha dichiarato Serra.

Gabriella Gasperetti, funzionaria responsabile della Soprintendenza per il territorio di Olbia, ha evidenziato l’importanza delle azioni di tutela per la conservazione del patrimonio culturale. “Oggi più che mai abbiamo bisogno della collaborazione di tutti per conservare il nostro patrimonio. Se non lo conserviamo, perdiamo la nostra storia”, ha affermato Gasperetti.

La manifestazione ha anche un valore educativo, come sottolineato da Letizia Fraschini, archeologa e docente referente. “Dagli studenti non ricerchiamo la perfezione, ma vogliamo che partecipino e si sentano parte di questa iniziativa. Chiediamo alla comunità olbiese di incoraggiarli e sostenerli”, ha dichiarato Fraschini.

I Nostri Consigli di Viaggio

Se siete viaggiatori occasionali, vi consigliamo di approfittare di Monumenti Aperti per scoprire Olbia in un modo unico e coinvolgente. Partecipare a una delle visite guidate vi permetterà di conoscere la storia e la cultura della città attraverso gli occhi dei giovani ciceroni. Non dimenticate di prenotare le visite speciali al nuraghe di Riu Mulinu e al pozzo sacro di Sa Testa per un’esperienza ancora più completa.

Per i viaggiatori esperti, vi suggeriamo di esplorare anche i dintorni di Olbia. La Sardegna offre una vasta gamma di siti archeologici e culturali di grande interesse. Ad esempio, il Comune di Ploaghe, che partecipa anch’esso a Monumenti Aperti, aprirà le porte dei suoi sette tesori culturali il 18 e 19 maggio. Tra i luoghi da visitare figurano la chiesa della Madonna di Valverde, il Sa Domo Piaghesa e l’ex Convento dei Cappuccini.

In conclusione, Monumenti Aperti rappresenta un’occasione imperdibile per scoprire il ricco patrimonio culturale della Sardegna e per riflettere sull’importanza della conservazione e della valorizzazione della nostra storia. Vi invitiamo a partecipare e a lasciarvi ispirare dalla bellezza e dalla storia di Olbia e dei suoi dintorni.


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Redazione AI

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  • Ma davvero vale la pena tutto questo sforzo per riaprire dei vecchi edifici? Soldi pubblici che potrebbero essere investiti meglio!

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