La storia di Altino, l’antica città romana oggi quasi dimenticata, trova un inaspettato prosieguo nelle fondamenta, nei muri e nelle strutture di Venezia, la città lagunare per eccellenza. Questo legame secolare tra due realtà così distinte nel tempo ma vicine nello spazio geografico è stato il fulcro di una mostra organizzata con la collaborazione dell’Università di Padova e curata da Margherita Tirelli, un’esperta del settore archeologico con una profonda conoscenza di Altino e della sua storia. La mostra, intitolata “Altino prima di Venezia”, si svolge nella sala del museo di San Teodoro a Venezia, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso il tempo, dalla grandezza di Altino fino alla sua influenza sulla Venezia rinascimentale e moderna.
Altino, un tempo fiorente città romana, situata sull’asse della via Appia e dotata di un imponente foro, teatri e un anfiteatro, iniziò a decadere a partire dal terzo secolo a.C., per poi essere definitivamente abbandonata nel VII secolo d.C. a causa dell’avanzata delle acque e delle devastazioni portate dagli Unni. Tuttavia, la sua eredità non andò perduta: le pietre e i marmi di Altino furono riutilizzati per costruire e abbellire Venezia, contribuendo a definire l’aspetto della città lagunare come la conosciamo oggi.
La pratica di riutilizzare i materiali da costruzione non era insolita nell’antichità e nel Medioevo, ma il caso di Altino e Venezia è particolarmente significativo per l’ampiezza e la varietà di elementi trasferiti da una città all’altra. Le pietre di Altino non solo rafforzano le fondamenta di case e palazzi veneziani, ma sono anche visibili in elementi architettonici e decorativi di rilievo. Esempi notevoli includono l’altare diviso a metà che adorna l’ingresso della basilica dei Santi Maria e Donato a Murano, e la lastra tombale di Cnaeus Numerius Fronto, utilizzata come pietra angolare del campanile di San Vidal.
La mostra “Altino prima di Venezia” e le conferenze correlate, come quella tenuta da Margherita Tirelli, offrono ai visitatori l’opportunità di scoprire la storia di Altino e il suo legame indissolubile con Venezia. Attraverso reperti archeologici, fotografie e racconti, i partecipanti possono apprezzare come le pietre di Altino continuino a vivere nella città lagunare, testimoniando un passato ricco e complesso. Questi eventi non solo arricchiscono la conoscenza storica e culturale dei visitatori ma stimolano anche una riflessione sul concetto di riutilizzo e conservazione del patrimonio storico.
La storia di Altino e Venezia ci insegna l’importanza di preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale. Un consiglio base di viaggio derivante da questa narrazione è quello di guardare oltre le facciate e cercare le storie nascoste dietro gli angoli e sotto le superfici delle città che visitiamo. Per i viaggiatori esperti, l’approfondimento della conoscenza storica e archeologica di una destinazione può arricchire significativamente l’esperienza di viaggio, offrendo nuove prospettive e scoperte inaspettate. Riflettendo su come Venezia ha saputo integrare e onorare i resti di Altino, possiamo apprezzare il valore intrinseco di ogni pietra, ogni edificio, come custode di storie millenarie.
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