Che idea fantastica! Finalmente un modo per rendere la storia accessibile a tutti attraverso la tecnologia. Spero che questo modello venga adottato in altre parti d'Italia.
L’area dell’Orvietano-Amerino, cuore pulsante di storia e cultura, si trova oggi all’avanguardia nel turismo. Con la recente presentazione alla Borsa Internazionale del Turismo (BIT) di Milano, il progetto “Tiber Pallia – Immersive Discoveries” pone le basi per un’esperienza turistica assolutamente innovativa. Quest’iniziativa, che coniuga tecnologia digitale e patrimonio archeologico, rappresenta una novità rilevante nel panorama delle destinazioni culturali italiane.
Il progetto coinvolge cinque siti archeologici di grande importanza, ciascuno portatore di una parte della storia etrusco-romana. Grazie a strumenti come smartglass e web app, i visitatori possono vivere un?esperienza immersiva e multimediale che attraversa i secoli. La Necropoli di Crocefisso del Tufo e Campo della Fiera a Orvieto, Coriglia a Castel Viscardo, la Necropoli di Vallone San Lorenzo a Montecchio e la villa romana di Poggio Gramignano a Lugnano in Teverina offrono ora più di un semplice viaggio: diventano luoghi di esplorazione e riscoperta. Attraverso l’impiego degli smartglass e delle sofisticate tecnologie di realtà aumentata, i viaggiatori sono trasportati in un MUNDO ANTICO, meticolosamente rinnovato tramite l’utilizzo della tecnologia tridimensionale. Le applicazioni web, disponibili su una varietà di dispositivi, consentono esplorazioni più dettagliate del patrimonio territoriale, garantendo la fruibilità anche a distanza.
L’integrazione della tecnologia digitale nell’esperienza turistica rappresenta il cuore pulsante del progetto “Tiber Pallia”. Questa mossa non solo arricchisce la visita, ma crea un legame tangibile tra passato e presente. Con l’ausilio della realtà aumentata e di un’applicazione mobile, ogni visitatore può immergersi in un racconto storico arricchito da dettagli virtuali e video in più lingue. Questo strumento, infatti, elimina barriere linguistiche e geografiche, aprendo le porte del passato a turisti di tutto il mondo.
Antonio Scuderi, responsabile del progetto, descrive questa innovazione tecnologica come una “macchina del tempo”, che riunisce cinque siti archeologici sotto un paradigma nuovo e affascinante. La co-progettazione con istituzioni e ricercatori valorizza il patrimonio culturale non solo attraverso la conservazione, ma anche tramite la promozione attiva e interattiva. I podcast narrativi aggiungono un ulteriore livello di coinvolgimento, permettendo ai visitatori di approfondire la storia dei luoghi tramite racconti elaborati da esperti del settore, offrendo così una visione completa e immersiva.
In un’epoca in cui il turismo sostenibile diventa una necessità impellente, “Tiber Pallia” si presenta come un esempio di successo di turismo responsabile. L’approccio adottato non solo preserva i siti storici, ma li rende accessibili a un numero sempre maggiore di visitatori senza compromettere l’integrità culturale o ambientale dei luoghi. La possibilità di visita virtuale, infatti, riduce l’impatto del turismo di massa, mantenendo intatti i siti pur permettendo la loro fruizione.
Gli attori coinvolti nel progetto, dai sindaci locali ai ricercatori di fama internazionale, sottolineano l’importanza di un?offerta turistica che favorisca la durata dei soggiorni e la conoscenza approfondita dei luoghi. Questo avvicina le comunità locali al mondo esterno, promuovendo l’economia del circuito virtuoso che si genera tra cultura e turismo. Lo scopo è quello di creare una sinergia che non solo conservi, ma esalti il patrimonio culturale quale risorsa viva e dinamica.
Per chi si appresta a visitare l’Orvietano-Amerino, il consiglio è di immergersi completamente nell’esperienza “phygital” offerta dal progetto “Tiber Pallia”. Grazie a questa integrazione tra mondo fisico e digitale, ogni visita diventa un’avventura unica. Alleggerite il viaggio con l?ascolto dei podcast mentre sorseggiate un calice di vino locale sulle colline umbre: vi sembrerà di riscoprire una storia che appare ancora viva tra le mura millenarie.
Per i viaggiatori più esperti, pianificate visite ai siti meno conosciuti al di fuori delle rotte più battute, e cercate opportunità di interagire con le comunità locali. Gli antichi sentieri che collegano i siti vi faranno scoprire paesaggi intatti e connessioni culturali profonde, rivelandovi un’Italia che ha mantenuto intatto il suo fascino antico. Questa avventura immersiva non è solo un viaggio nello spazio, ma un vero e proprio tuffo nel tempo.
Che idea fantastica! Finalmente un modo per rendere la storia accessibile a tutti attraverso la tecnologia. Spero che questo modello venga adottato in altre parti d'Italia.
Sì, ma l'uso di smartglass e tecnologia non rischia di distoglierci dalla vera esperienza di essere fisicamente in quei luoghi storici? Possiamo davvero chiamarlo turismo 'immersivo' se stiamo guardando attraverso uno schermo?
Credo che la tecnologia, se usata bene, può solo arricchire l'esperienza. Pensa a chi non può viaggiare fisicamente fino a Orvieto, può comunque godersi la storia grazie alla realtà aumentata!
Interessante il concetto di turismo sostenibile che riduce l'impatto dei visitatori. Ma troppi turisti virtuali potrebbero non stimolare l'economia locale quanto i visitatori fisici.
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