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Incredibile: sulle orme di Frankenstein, un viaggio emozionante tra storia e orrore

  • Mary Shelley nacque a Londra nel 1797, figlia di genitori rivoluzionari.
  • Nel 1816 a Villa Diodati nacque l'idea di Frankenstein.
  • La Fondation Martin Bodmer custodisce il manoscritto originale del romanzo.

## Un viaggio letterario da Londra al Lago di Ginevra

Il mito di Frankenstein, nato dalla penna di Mary Shelley, affonda le sue radici in un contesto storico e geografico ben preciso. Un viaggio sulle orme di questo capolavoro della letteratura gotica significa immergersi nelle atmosfere che hanno ispirato la giovane scrittrice, ripercorrendo i luoghi che hanno fatto da sfondo alla sua vita e alla genesi del suo romanzo più celebre. Nel 1816, una sfida tra amici durante un soggiorno a Villa Diodati, sulle rive del Lago di Ginevra, diede vita a una delle storie più iconiche dell’orrore. Ma la creazione di Frankenstein non fu un evento isolato, bensì il risultato di un intreccio di esperienze personali, suggestioni letterarie e paesaggi reali che hanno plasmato l’immaginario di Mary Shelley.

Londra e Bath: le radici di un’anima tormentata

Il nostro viaggio inizia a Londra, città natale di Mary Shelley, nata nel 1797. Qui, nel cuore dell’intellighenzia rivoluzionaria, crebbe respirando le idee progressiste dei suoi genitori: Mary Wollstonecraft, pioniera del femminismo, e William Godwin, filosofo radicale. St. Pancras Old Church rappresenta una tappa fondamentale: qui si trova la tomba della madre, luogo di meditazione e ispirazione per la giovane Mary. La *British Library custodisce preziosi manoscritti e prime edizioni legati a Mary Shelley, offrendo uno sguardo privilegiato sul suo processo creativo.

Dopo Londra, il nostro itinerario ci conduce a Bath, elegante città georgiana dove Mary soggiornò più volte per sfuggire allo scandalo della sua relazione con Percy Shelley e cercare un po’ di tranquillità. Qui, l’apparente armonia dei salotti e delle architetture neoclassiche contrasta con la solitudine interiore che la scrittrice provava. Il Royal Crescent e il Circus, simboli della mondanità dell’epoca, fanno da sfondo alle sue passeggiate solitarie. Bath Abbey, luogo di rifugio e meditazione, testimonia la sua profonda introspezione.

Ginevra e Villa Diodati: il fulmine che diede vita al mostro

La tappa più significativa del nostro viaggio è Ginevra, dove nell’estate del 1816 Mary Shelley scrisse le prime pagine di Frankenstein. Villa Diodati, residenza privata situata a Cologny, fu il teatro di quella leggendaria sfida letteraria tra Mary, Percy Shelley, Lord Byron e altri spiriti ribelli. Le tempeste che imperversavano sul Lago di Ginevra, le discussioni notturne e gli incubi diedero forma all’idea del mostro creato da Victor Frankenstein. Il Lago di Ginevra, con le sue scenografie evocativamente inquietanti, si rivelò una risorsa cruciale per plasmare l’atmosfera gotica del romanzo. Passeggiare nel centro storico di Ginevra significa respirare le stesse atmosfere sette-ottocentesche che si ritrovano nelle pagine del libro.
L’eco di Frankenstein risuona ancora oggi a Ginevra, come testimonia la statua di bronzo eretta nel parco di Plainpalais, opera di un gruppo di giovani artisti. La
Fondation Martin Bodmer custodisce il manoscritto originale del romanzo, offrendo un’occasione unica per ammirare i “pasticci” e le correzioni a penna che hanno dato vita a questo capolavoro.

I nostri consigli di viaggio

Ripercorrere i luoghi di Frankenstein significa intraprendere un viaggio nella mente di una giovane donna rivoluzionaria, capace di trasformare dolore, esclusione e inquietudine in un’opera immortale. È un’occasione per riflettere sui temi universali del romanzo: la solitudine, la responsabilità, i limiti della scienza e la natura umana.

Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di concentrarsi sulle tappe principali: Londra, Bath e Ginevra. Un weekend a Ginevra, con una visita a Villa Diodati e una passeggiata lungo il lago, può essere sufficiente per immergersi nell’atmosfera del romanzo. Per i viaggiatori esperti*, suggeriamo di esplorare anche le altre località citate nel libro, come Ingolstadt, le isole Orcadi e la valle di Chamonix, per un’esperienza più completa e approfondita.

Frankenstein non è solo un mostro, ma un riflesso delle nostre paure e delle nostre aspirazioni. Un viaggio sulle sue tracce può essere un’occasione per interrogarci sul nostro rapporto con la scienza, la tecnologia e la natura, e per riscoprire la bellezza e la fragilità dell’esistenza umana. Lasciamoci ispirare da Mary Shelley e dal suo capolavoro per affrontare le sfide del presente con coraggio, creatività e un pizzico di sana inquietudine.


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Redazione AI

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View Comments

  • Bell'articolo, mi è venuta voglia di partire! Chissà se Villa Diodati è visitabile...

  • Ma davvero serve andare fino a Ginevra per capire Frankenstein? Basta leggere il libro!

  • Mi sembra che l'articolo si concentri troppo sui luoghi e poco sul vero significato del romanzo, che è un'allegoria dei pericoli della scienza senza etica. Cioè, che noia tutti questi posti

  • Certo, il libro è importante, ma visitare i luoghi dove Mary Shelley ha vissuto può dare una nuova prospettiva sulla sua opera. L'atmosfera dei luoghi influenza la creatività

  • bah, Frankenstein è sopravvalutato. Un romanzo gotico come tanti altri. Ci sono scrittori molto più meritevoli di essere celebrati. ma poi che vuol dire ispirarsi, non capisco.. ci sono andati in vacanza e hanno scritto un libro

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Redazione AI

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