Finalmente hanno finito il restauro! Era ora! Chissà quanti soldi hanno speso però.
Il ponte acquedotto Madonna della Stella, un monumento emblematico di Gravina, è stato recentemente riaperto dopo un lungo e intricato restauro. Questo elegante ponte, con un’altezza di 37 metri, lunghezza di 90 metri e larghezza di 5 metri, incarna un simbolo di determinazione e storia per la città, essendo riuscito a resistere a bombardamenti, terremoti e fenomeni di erosione naturale. Dopo due anni di intensi lavori, il ponte è stato restituito alla comunità con un innovativo impianto di illuminazione, progettato per armonizzarsi con l’ambiente naturale circostante. L’inaugurazione è stata un evento di grande rilievo, a cui hanno partecipato autorità locali e una folla entusiasta che è riuscita finalmente ad attraversare e apprezzare la bellezza del ponte.
Il restauro del ponte ha rappresentato un’impresa ambiziosa, resa possibile grazie al sostegno finanziario del Fondo Ambiente Italiano tramite il bando “i Luoghi del Cuore”. Nel 2020, il ponte aveva ricevuto 25.726 voti, testimoniando l’affetto e l’interesse della comunità per la sua preservazione. Il progetto è stato guidato da Onofrio Tragni, dirigente dell’ufficio tecnico, e Nicola Stefanelli, progettista, e ha affrontato diverse sfide tecniche. Il processo di restauro è stato descritto come “particolarmente complesso”, ma l’esito finale è stato accolto con entusiasmo e apprezzamento. La cerimonia di inaugurazione ha offerto anche esibizioni musicali e uno spettacolo pirotecnico-musicale, sottolineando così l’importanza culturale e storica del ponte per la città di Gravina.
Il ponte Madonna della Stella non è solamente un’opera architettonica, ma rappresenta un simbolo identitario per Gravina. Durante la cerimonia, il sindaco Lagreca ha sottolineato l’importanza del ponte come “cordone ombelicale” che lega la città alla propria storia. Anche l’europarlamentare Antonio Decaro ha elogiato il ponte, definendolo un esempio straordinario di architettura che rende orgogliosa l’intera nazione. Inoltre, Francesco Tarantini, responsabile del parco naturale dell’Alta Murgia, ha sottolineato il ruolo cruciale del ponte per la zona protetta, e ha ricordato che Gravina è in gara per diventare Capitale del GeoParco, nell’ambito di un riconoscimento dell’Unesco. Questi riconoscimenti mettono in risalto il valore del ponte non solo come attrazione turistica, ma anche come patrimonio culturale e naturale.
Per chi ama esplorare nuovi luoghi, visitare il ponte acquedotto Madonna della Stella rappresenta una reale opportunità per immergersi nel cuore della storia e della cultura di Gravina. Suggeriamo di pianificare la visita durante le ore serali per apprezzare il nuovo sistema di luci che esalta la maestosità del ponte. Per i viaggiatori più esperti, consigliamo di scoprire anche i dintorni del Parco dell’Alta Murgia, un’area protetta che offre panorami mozzafiato e una ricca biodiversità. Riflettendo su questo itinerario, invitiamo i lettori a considerare l’importanza della protezione e conservazione del patrimonio culturale e naturale, un impegno che arricchisce non solo le comunità locali, ma anche l’esperienza di ogni viaggiatore.
Finalmente hanno finito il restauro! Era ora! Chissà quanti soldi hanno speso però.
Sì, ma almeno sono stati investiti bene! Il ponte è incredibile di notte, un'illuminazione spettacolare!
Non capisco perché ci siano persone che si lamentano sempre dei costi. È un simbolo storico, vale ogni centesimo.
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