Questa mostra è un evento imperdibile per chi ama l'arte barocca e vuole scoprire di più su Guercino. Finalmente un'esposizione che fa giustizia alla sua genialità e al suo rapporto con Roma!
La mostra “Guercino. L’era Ludovisi a Roma” rappresenta un evento di grande rilevanza nel panorama artistico contemporaneo, ospitata presso le Scuderie del Quirinale e il Casino dell’Aurora a Villa Ludovisi. Questo progetto espositivo, curato da Raffaella Morselli e Caterina Volpi, esplora l’intenso rapporto tra l’artista Giovanni Francesco Barbieri, noto come Guercino, e la famiglia Ludovisi. L’esposizione si concentra su un periodo cruciale della carriera di Guercino, compreso tra il 1616 e il 1625, con particolare attenzione al biennio romano 1621-1623, durante il pontificato di Papa Gregorio XV, al secolo Alessandro Ludovisi.
L’itinerario mostra apre le porte con una sezione iniziale, dove sono esposti i ritratti di Guercino e Papa Gregorio XV, affiancati da opere chiave che comunicano la sua quintessenza artistica. Guercino, da autodidatta, ha costruito la sua poetica rifacendosi agli stili dei Carracci e al naturalismo del settentrione italiano di Dosso Dossi, traendo ispiri anche da Tiziano e dall’antichità romana. La mostra offre un’analisi dettagliata del suo stile, caratterizzato da un forte impatto fisico e sentimentale, unito a una teatralità di matrice ferrarese che conquistò il pubblico romano.
La mostra si distingue per l’elevato numero di opere esposte, ben 122, provenienti da 68 musei e collezioni nazionali e internazionali. Questo vasto corpus di lavori, che spazia dai piccoli disegni alle grandi pale d’altare, offre una visione completa del rapporto di committenza tra Guercino e la famiglia Ludovisi. Il papato Ludovisi, seppur breve, fu un periodo di fervente attività artistica, durante il quale Guercino si inserì nei grandi cantieri romani con intelligenza e flessibilità.
Tra le opere esposte, spiccano il “Peccato Originale” di Domenichino e il “Moses” di Guercino, proveniente dalla Fondazione Rothschild. Queste opere, insieme alle due grandi pale d’altare di Guido Reni e Guercino, offrono un confronto epocale tra i due artisti, evidenziando le differenze stilistiche e tematiche che li caratterizzavano. La “Santissima Trinità dei Pellegrini” di Reni e la “Crocifissione” di Guercino rappresentano due interpretazioni distinte dello stesso soggetto, riflettendo la sana competizione tra i due maestri.
La mostra mette in luce la capacità di Guercino di dialogare con la sua epoca, culminando nei ritratti della famiglia Ludovisi. In particolare, il confronto tra i dipinti di Papa Gregorio XV realizzati da Domenichino e Guercino evidenzia l’approccio innovativo di quest’ultimo. Guercino rappresenta il papa in una veste informale, all’interno del suo studio, utilizzando una tavolozza limitata a cinque colori al fine di catturare l’intensità del loro legame privato e affettuoso.
L’esposizione arriva al Casino Ludovisi con l’opera “Aurora”, creata tra il 1621 e il 1622, sulla volta della sala centrale. Quest’opera, eseguita con pittura a olio, si distingue per la sua composizione dinamica e s’integra armoniosamente con l’architettura realizzata da Agostino Tassi. Guercino ha realizzato un’opera che dialoga con gli interni della villa e con lo scenario dei giardini circostanti.
Per i viaggiatori occasionali che desiderano immergersi nell’arte e nella storia, visitare la mostra “Guercino. L’era Ludovisi a Roma” rappresenta un’opportunità unica per esplorare il legame tra arte e potere nel contesto del papato Ludovisi. Consigliamo di pianificare la visita in modo da includere anche il Casino dell’Aurora, aperto eccezionalmente al pubblico durante il fine settimana, per vivere un’esperienza completa e coinvolgente.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di approfondire la conoscenza delle opere esposte attraverso visite guidate e conferenze organizzate dalle Scuderie del Quirinale. Questo permetterà di apprezzare appieno la complessità e la ricchezza del periodo artistico in cui Guercino operò, offrendo una prospettiva unica sul suo contributo al panorama artistico romano. La mostra non è solo un viaggio nel passato, ma un invito a riflettere sul ruolo dell’arte come strumento di dialogo e comprensione tra culture diverse.
Questa mostra è un evento imperdibile per chi ama l'arte barocca e vuole scoprire di più su Guercino. Finalmente un'esposizione che fa giustizia alla sua genialità e al suo rapporto con Roma!
Sicuramente interessante, ma a me sembra che ultimamente ci siano troppe mostre sui soliti artisti del '600. E poi, parliamoci chiaro, quante delle 122 opere sono veramente opere di spessore?
Assolutamente d'accordo, queste mostre sono sempre le stesse cose 'reimpacchettate'. Perché non organizzano più eventi su artisti emergenti o contemporanei invece di rispolverare sempre gli stessi nomi?
Direi che chi critica così forse non riesce ad apprezzare l'importanza del contesto storico in cui Guercino ha lavorato. Non è solo questione di opere singole, ma di capire un'epoca intera!
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