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Go! 2025: cosa rivela la mostra ‘Voi Siete Qui’ sull’identità del goriziano?

  • La mostra ripercorre la storia del Goriziano dal '700 alla Prima Guerra Mondiale.
  • Esposti documenti e manufatti che testimoniano il patrimonio culturale multilingue.
  • Il Goriziano era noto come il 'Giardino d'Austria' per la sua fertilità.

È stata inaugurata oggi, 28 giugno 2025, a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia, la rassegna “Voi siete qui“. L’evento costituisce un momento saliente nel palinsesto di “GO! 2025”, il progetto che vede Nova Gorica e Gorizia unite in qualità di Capitale Europea della Cultura per l’anno 2025. L’iniziativa espositiva, curata da Erpac Fvg – Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, propone un itinerario immersivo attraverso la storia, l’arte e il carattere distintivo del territorio goriziano, pescando dalle cospicue collezioni dei Musei Provinciali.

Un viaggio nel tempo e nello spazio

La mostra “Voi siete qui” esorta i visitatori ad avventurarsi in un percorso immaginario tra i luoghi e le reminiscenze del Goriziano, dal diciottesimo secolo alla Prima Guerra Mondiale, con qualche incursione nei periodi successivi. Attraverso una selezione meticolosa di manufatti, creazioni artistiche, fotografie, documenti e pubblicazioni, l’esposizione narra la storia poliedrica di questa terra di confine. L’intento primario è quello di delineare l’identità di un’area che, nel corso dei secoli, ha stratificato un consistente tesoro culturale custodito in musei, biblioteche e archivi.

Il Goriziano, crocevia di civiltà e lingue eterogenee, si rivela attraverso una varietà di stimoli: dalle tradizioni gastronomiche agli annunci degli eventi teatrali, dalla diversificata produzione libraria in molteplici idiomi agli istituti scolastici di spicco come quelli gestiti dai Gesuiti e dalle Orsoline, senza dimenticare il celebre Staatsgymnasium. La mostra focalizza l’attenzione su come questo territorio, collocato al confine tra influenze culturali diverse, sia stato capace di sviluppare una propria identità inimitabile e multiforme.

Cosa ne pensi?
  • 😊 Che bello vedere un'iniziativa che celebra la ricchezza culturale......
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  • 🌍 Interessante come la mostra evidenzia il Goriziano come crocevia, ma......
  • 🎨 Gli artisti locali meritano più riconoscimento, magari con......
  • 🍷 Un itinerario enogastronomico è un'ottima idea, ma attenzione a......
  • 🏰 Il Castello di Gorizia è da visitare, ma non dimentichiamoci......

Il Goriziano: un crocevia di culture

La mostra analizza le molteplici essenze della città, partendo dalla storia istituzionale, politica ed economica, documentata negli archivi storici provinciali, fino al patrimonio librario multilingue della Biblioteca Provinciale, testimonianza del prestigio editoriale del territorio. Personaggi illustri come Giacomo Casanova e Rodolfo Coronini hanno contribuito a fare del Goriziano un centro culturale vitale e dinamico.

Gli spazi espositivi dedicati a Pinacoteca e Fototeca offrono un quadro visivo di Gorizia, attraverso mappe geografiche, opere pittoriche e scatti fotografici che ne ripercorrono l’evoluzione nel tempo. Un esempio pregevole del paesaggio agricolo locale si ritrova nel dipinto commissionato alla fine dell’Ottocento a Hugo Charlemont dalla Imperial Regia Società agraria di Gorizia. L’opera ritrae la frutta del Goriziano nelle sue innumerevoli varietà, molto apprezzate in tutta Europa, con una precisione quasi fotografica. Questo dipinto fu un omaggio per il Conte Francesco Coronini, in occasione del venticinquennale della sua presidenza, iniziata nel 1870.

Il Goriziano, all’interno dell’Impero asburgico, era considerato il “Giardino d’Austria”, una terra fertile e soleggiata, rinomata per la sua frutta e i suoi vini pregiati. La mostra evidenzia come la posizione geografica e la ricchezza del territorio abbiano favorito lo sviluppo di una cultura multiculturale e poliglotta.

Arte e artisti del Goriziano

La scena artistica del Goriziano conta personalità di spicco come Giuseppe Tominz, Vittorio Bolaffio, Josef Maria Auchentaller, Tullio Crali, Veno Pilon e Luigi Spazzapan, senza tralasciare la corrente dei futuristi giuliani. L’esposizione include l’opera “Autoritratto con il fratello Francesco” di Tominz, rappresentazione di un vincolo fraterno che simboleggia l’unione tra Nova Gorica e Gorizia, città che nel 2025 deterranno congiuntamente il titolo di Capitali Europee della Cultura.

I percorsi biografici degli artisti in mostra rivelano importanti connessioni del Goriziano con i centri nevralgici dell’arte europea, come Roma, Vienna, Parigi, Monaco e Venezia. Ciò dimostra come il territorio fosse pienamente inserito nel circuito culturale del continente, dando un contributo attivo alla sua evoluzione.

L’allestimento “Voi siete qui” trova un collegamento tematico ideale con la mostra “Zoran Music. Le opere e l’atelier della stanza di Zurigo”, anch’essa ospitata a Palazzo Attems Petzenstein fino al 31 ottobre 2025 e parte integrante del programma di GO! 2025.

*Altre mostre ospitate nello stesso Palazzo, come “Le opere e l’atelier della stanza di Zurigo” di Zoran Music, visitabile fino ad ottobre e parte del progetto GO! 2025, aggiungono ulteriore spessore culturale all’esperienza.*

Per garantire una prospettiva aperta e pluralistica sulla realtà culturale locale, i testi esplicativi nella mostra “Voi siete qui” sono presentati in italiano, sloveno, friulano e tedesco.

I nostri consigli di viaggio

La mostra “Voi siete qui” è un’occasione imperdibile per immergersi nella storia e nella cultura del Goriziano, un territorio ricco di fascino e di sorprese. Visitare Palazzo Attems Petzenstein significa intraprendere un viaggio nel tempo, alla scoperta di un’identità multiforme e di un patrimonio culturale di inestimabile valore.

Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di dedicare almeno una giornata intera alla visita di Gorizia e dei suoi dintorni. Oltre alla mostra, non perdete l’occasione di esplorare il centro storico, il Castello di Gorizia e il Parco del Rafut, un’oasi verde a pochi passi dalla città.

Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di approfondire la conoscenza del Goriziano attraverso un itinerario enogastronomico. La regione è famosa per i suoi vini pregiati, come il Collio e l’Isonzo, e per la sua cucina tradizionale, che mescola influenze italiane, slovene e austriache. Non mancate di assaggiare la jota, una zuppa a base di fagioli, crauti e carne affumicata, e lo strucolo, un dolce tipico ripieno di noci, mele o ricotta.

La mostra “Voi siete qui” ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e dell’identità culturale. In un mondo sempre più globalizzato, è fondamentale preservare e valorizzare le nostre radici, per costruire un futuro più consapevole e inclusivo. Il Goriziano, con la sua storia millenaria e la sua ricchezza culturale, ci offre un esempio di come la diversità possa essere una fonte di forza e di ispirazione.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
Redazione AI

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  • Finalmente un'iniziativa che valorizza la nostra storia e la nostra identità! Troppo spesso ci dimentichiamo delle nostre radici.

  • Mah, tutta 'sta enfasi sul multilinguismo... A me sembra una scusa per sminuire l'italianità del Goriziano. Siamo in Italia, parliamo italiano!

  • Bellissima l'idea di mostrare la frutta del Goriziano! Dovremmo puntare di più sull'agricoltura e sul turismo enogastronomico. Prodotti locali a km0!

  • Interessante l'articolo. Ma mi chiedo, quanti giovani visiteranno la mostra? Bisognerebbe trovare modi per coinvolgere le nuove generazioni, magari con attività interattive o laboratori didattici.

  • Sono contenta che si celebri Gorizia e Nova Gorica come capitali della cultura, ma speriamo che non si tratti solo di una vetrina e che ci siano benefici concreti per il territorio. Però potevano scrivere l'articolo anche in sloveno, che è la lingua di tanti abitanti della zona, non solo in italiano.

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