Bellissimo che un luogo di memoria venga valorizzato e reso accessibile a tutti. Speriamo che questi progetti si moltiplichino per far conoscere a fondo la nostra storia.
Forte Bravetta, un luogo denso di storia e immerso nella natura, riapre al pubblico, offrendo un percorso suggestivo che intreccia ricordi del passato e lo splendore lussureggiante del presente. Situato nel Municipio XII di Roma, questo sito storico accoglierà i visitatori fino alla fine del 2025, grazie al progetto “Unexpected Itineraries of Rome”, finanziato dal Ministero del Turismo.
Il percorso, che si estende per circa un chilometro, si snoda intorno al fossato dell’antico forte ottocentesco, eretto tra il 1877 e il 1883. Questo itinerario non è semplicemente una passeggiata immersa nella natura, ma un vero e proprio viaggio nella memoria. Durante l’occupazione tedesca, Forte Bravetta fu teatro di eventi tragici, divenendo luogo di esecuzione per 77 combattenti della Resistenza e oppositori del regime, tra cui si distingue don Giuseppe Morosini, che ispirò il personaggio di don Pietro nel celebre film “Roma città aperta”. Un monumento commemorativo posto all’ingresso del parco onora queste figure coraggiose; sei di loro persero la vita proprio il 3 giugno 1944, poco prima dell’ingresso delle truppe alleate a Roma.
Oggi, il visitatore può camminare lungo questo sentiero, arricchito da nuove indicazioni informative e da una segnaletica accessibile, pensata anche per i non vedenti. Un’app bilingue gratuita, già scaricata da oltre 12.000 utenti, affianca il visitatore, fornendo approfondimenti e curiosità. L’apertura del sito è assicurata fino al termine dell’anno grazie agli stanziamenti di fondi, e sono in programma ulteriori percorsi per ampliare l’offerta culturale della città.
La riapertura di Forte Bravetta fa parte di un progetto più ampio, “Unexpected Itineraries of Rome”, che si propone di mettere in risalto luoghi meno noti della città, ma ricchi di storia, archeologia e natura. L’iniziativa, promossa da Roma Capitale con il supporto del Ministero del Turismo, ha previsto la riqualificazione del sito con un nuovo ingresso, la sostituzione delle recinzioni danneggiate e l’installazione di barriere di sicurezza. Inoltre, su richiesta dell’ANPI, è stata installata una nuova cartellonistica storica in sostituzione di quella preesistente e ormai deteriorata.
L’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, ha sottolineato l’importanza di restituire alla città un luogo storico e simbolico, riqualificato grazie a una forte collaborazione. Il progetto “Unexpected Itineraries of Rome” è stato finanziato con 1,2 milioni di euro, nell’ambito della misura “Grandi destinazioni italiane per un turismo sostenibile”, con fondi del Piano di sviluppo e coesione.
Il percorso si snoda per circa un chilometro lungo il fossato dell’antico forte ottocentesco, offrendo un’esperienza immersiva in un sentiero naturale caratterizzato da una ricca varietà botanica. Tra gli alberi più degni di nota, risaltano il Bagolaro, detto anche Spaccasassi, la Roverella, l’Alaterno, il Mandorlo, il Nespolo del Giappone, l’Albicocco, l’Olivo, la Robinia e il Tiglio selvatico.
Ma il percorso non è solo natura: è anche un viaggio nella memoria. La lapide all’ingresso ricorda i 77 patrioti fucilati, e ogni passo lungo il sentiero è un’occasione per riflettere sulla storia e sui valori della resistenza antifascista. Il Forte Bravetta, infatti, è diventato un simbolo della lotta per la libertà e della difesa dei diritti umani.
Visitare Forte Bravetta è un’esperienza che arricchisce l’anima e la mente. Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di scaricare l’app gratuita “Unexpected Itineraries of Rome” per approfondire la storia del luogo e scoprire i suoi angoli più nascosti. Non dimenticate di portare con voi una macchina fotografica per immortalare la bellezza del paesaggio e i dettagli architettonici del forte.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di dedicare del tempo alla ricerca storica, approfondendo le vicende dei partigiani e degli antifascisti che hanno perso la vita a Forte Bravetta. Questo vi permetterà di vivere l’esperienza in modo ancora più consapevole e toccante.
Forte Bravetta non è solo un luogo da visitare, ma un luogo da vivere, da ascoltare e da ricordare. Un luogo che ci invita a riflettere sul passato per costruire un futuro migliore.
Spiccano, tra le specie arboree più importanti del sito, il tiglio selvatico, insieme alla robinia, l’olivo, l’albicocco, il nespolo del Giappone, il mandorlo, l’alaterno, la roverella e l’albero noto come bagolaro o spaccasassi.
Bellissimo che un luogo di memoria venga valorizzato e reso accessibile a tutti. Speriamo che questi progetti si moltiplichino per far conoscere a fondo la nostra storia.
Mah, a me sembra la solita operazione di maquillage. Sistemano un po' la facciata e la spacciano per riqualificazione. I veri problemi di Roma sono altri, non i forti abbandonati.
Finalmente! Un luogo simbolo che rinasce. Un plauso all'ANPI per aver richiesto una nuova cartellonistica. È fondamentale tramandare la memoria della Resistenza.
Ma poi, cosa ci sarà mai da vedere in un forte? Quattro mura e qualche albero. Preferisco andare al mare, sinceramente.
Sono contento che si parli di Forte Bravetta, ma mi chiedo: la app bilingue è anche in dialetto romanesco? Sarebbe un bel modo per coinvolgere tutti, soprattutto i più anziani, che hanno vissuto quel periodo.
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