Bellissima iniziativa! Un modo concreto per onorare la memoria di chi ha sofferto e per non dimenticare.
Un gruppo di ciclisti intraprenderà un viaggio di 1300 chilometri da Vicenza ad Auschwitz, a partire dal 12 agosto 2025 alle ore 18:00. Questa spedizione ciclistica, intesa come un omaggio commemorativo, è dedicata al ricordo di Torquato e Franco Fraccon, padre e figlio, partigiani cattolici vicentini catturati dalle SS nell’ottobre del 1944 e periti nei lager nel 1945. L’iniziativa, intitolata “1945-2025. 80 Memoria: Vicenza – Mauthausen – Auschwitz”, si inserisce nelle celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione e gode del patrocinio dei Comuni di Venezia e Vicenza, nonché della Comunità Ebraica di Venezia.
A intraprendere questa toccante odissea su due ruote saranno Lucia Farina, nipote dei Fraccon, affiancata dal marito Antonino Stinà, da Paolo Massignan, erede di Luigi “Gino” Massignan, che condivise con i Fraccon la lotta e la prigionia, sopravvivendo a Mauthausen, e da Meme Pandin, un amico e fedele compagno di pedalate. Il loro percorso ripercorrerà le tappe che condussero Torquato e Franco Fraccon da Vicenza a Mauthausen e, infine, ad Auschwitz, onorando il loro sacrificio e mantenendo viva la memoria delle loro gesta.
Il viaggio inizierà con un “prologo” attraverso le vie di Vicenza, partendo dalla casa dei Fraccon in via dei Templari, nella località Commenda. La tappa successiva sarà il carcere di San Biagio, luogo di reclusione per l’intera famiglia Fraccon e punto di partenza del tragico viaggio di Torquato e Franco verso la morte. La fase iniziale del tragitto si concluderà presso le “pietre d’inciampo” posizionate di fronte a Palazzo Leone Montanari, l’antica sede della Banca Cattolica del Veneto, dove Torquato era impiegato.
Il viaggio proseguirà poi verso Cracovia, con arrivo previsto al Memoriale di Mauthausen il 20 agosto e al campo di Auschwitz Birkenau il 27 agosto. Questo itinerario simbolico rappresenta un atto di memoria attiva, un modo per ripercorrere fisicamente le sofferenze patite dai Fraccon e da milioni di altre vittime del nazifascismo.
L’iniziativa ha ricevuto il sostegno di numerose istituzioni e associazioni, tra cui le Municipalità di Venezia Murano Burano e Mestre Carpenedo, l’Iveser, l’Istrevi, le sezioni Anpi di Mestre e Vicenza, l’Aned e l’Avl Vicenza. Questo ampio coinvolgimento testimonia l’importanza di mantenere viva la memoria storica e di trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza delle atrocità del passato, affinché la storia non si ripeta.
Come ha sottolineato la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, questo viaggio rappresenta “la testimonianza viva e concreta dell’impegno di tutti noi per tenere viva la memoria”. L’esperienza dei Fraccon, i quali prestarono soccorso a numerosi individui perseguitati dal regime, fornendo documenti contraffatti e pianificando la loro fuga verso il confine italo-svizzero, costituisce un fulgido esempio di audacia e umanità che merita di essere perennemente ricordato e celebrato.
È significativo che questa iniziativa sia stata presentata al Liceo Stefanini di Mestre, un luogo di formazione ed educazione per i giovani. Nelle vicinanze di questa stessa istituzione, un albero è stato dedicato a Torquato Fraccon, insignito del titolo di “Giusto tra le nazioni” già nel 1978. Questo gesto simbolico sottolinea l’importanza di educare i giovani ai valori della tolleranza, del rispetto e della solidarietà, per costruire un futuro libero dall’odio e dalla violenza. La memoria del passato è un investimento per il futuro.
Questo viaggio in bicicletta da Vicenza ad Auschwitz è un potente promemoria della necessità di non dimenticare gli orrori del passato. Per i viaggiatori occasionali, suggeriamo di visitare i luoghi della memoria durante i vostri viaggi, come musei, memoriali e siti storici. Questi luoghi offrono un’opportunità unica per riflettere sulla storia e onorare le vittime delle tragedie passate.
Per i viaggiatori esperti, consigliamo di approfondire la storia locale dei luoghi che visitate, cercando storie di resistenza e di resilienza. Scoprire le storie di persone che hanno lottato per la libertà e la giustizia può arricchire il vostro viaggio e fornirvi una prospettiva più profonda sul mondo. Il viaggio è un’opportunità per imparare, crescere e connettersi con gli altri.
Bellissima iniziativa! Un modo concreto per onorare la memoria di chi ha sofferto e per non dimenticare.
Spero che iniziative come questa servano davvero a qualcosa. Troppi ancora negano o minimizzano l'Olocausto.
Ma perché sempre 'sti viaggi della memoria? Non ci sono altre cose importanti da fare? Un po' di marketing turistico no? Che poi andare in bici fino ad Auschwitz...ma chi glielo fa fare?
Un'iniziativa lodevole. Forse sarebbe utile estendere il percorso anche ad altri campi di concentramento in Italia, per non dimenticare le responsabilità che abbiamo avuto anche noi.
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