Wow, che scoperta! Anche se non capisco perché continuano a cercare cose vecchie quando il mondo va a rotoli con i problemi attuali.
Nel cuore della fitta giungla del Messico meridionale, nello stato di Campeche, è stata scoperta una città Maya fino ad ora sconosciuta. Chiamata Valeriana, dal nome di una vicina laguna d’acqua dolce, questa città presenta le caratteristiche tipiche di una capitale politica Maya: piazze chiuse, piramidi, un campo da gioco e un bacino idrico. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Antiquity e rappresenta un importante passo avanti nella comprensione della civiltà Maya.
Scoperto questo sito, oggi visto come il secondo più rilevante dopo Calakmul, si tratta di rinomato il più ampio insediamento della cultura Maya nell’antica America precolombiana.
La scoperta di Valeriana è stata resa possibile grazie alla tecnologia Lidar (Light Detection and Ranging), un metodo di telerilevamento che utilizza impulsi laser per creare modelli tridimensionali dettagliati delle superfici terrestri. Questa tecnologia ha rivoluzionato l’archeologia, permettendo di esplorare paesaggi nascosti senza la necessità di rimuovere fisicamente la vegetazione.
Il Lidar opera in modo similare all’eco-localizzazione dei pipistrelli: i laser vengono proiettati dall’alto di un aeromobile, riflettono sugli oggetti posizionati sul terreno e ritornano al rilevatore. Sebbene solamente una frazione dei fasci riesca a penetrare attraverso la vegetazione densa, l’alto numero di segnali emessi garantisce la creazione di mappe caratterizzate da una risoluzione dettagliata, sino a un metro.
L’analisi dei dati Lidar ha rivelato una densità di insediamento di 55,3 strutture per chilometro quadrato nella regione di Campeche, paragonabile a quella di altre aree Maya. Questi dati indicano che l’urbanizzazione era un fenomeno diffuso nella regione, con città e insediamenti densi comuni in gran parte dei bassopiani Maya centrali. La scoperta di Valeriana rafforza questa visione, dimostrando che il paesaggio di Campeche è stato ampiamente modificato dall’uomo.
Gli esperti riconoscono con crescente consapevolezza che zone tropicali e subtropicali furono luogo di esposizione di diverse forme urbane in tempi antichi. Vari insediamenti seguivano un modello di dispersione noto come “urbanesimo a bassa densità”, ma oggi si nota che questi paesaggi urbani mostra diversity notevole nella densità degli insediamenti.
Per i viaggiatori occasionali, la scoperta di Valeriana offre un’opportunità unica per esplorare un sito archeologico ancora in gran parte inesplorato. Consigliamo di pianificare una visita guidata nella regione di Campeche, per immergersi nella storia e nella cultura Maya, scoprendo le meraviglie nascoste della giungla.
Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare ulteriormente le tecnologie utilizzate nell’archeologia moderna. Partecipare a un tour che include dimostrazioni di tecniche come il Lidar può offrire una comprensione più profonda di come queste innovazioni stanno trasformando la nostra conoscenza delle civiltà antiche.
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